L’Europa resta a guardare mentre Putin gongola. L’Ufficio Ovale, un tempo simbolo di diplomazia e confronto, si è trasformato in un’arena di scontro politico
L’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky avrebbe dovuto rafforzare i rapporti tra Stati Uniti e Ucraina, ma si è rivelato un duro colpo per Kiev. Trump ha accusato il presidente ucraino di “giocare con la Terza guerra mondiale”, umiliandolo pubblicamente e facendo naufragare i negoziati su questioni strategiche, come l’accordo sulle terre rare. La conferenza stampa congiunta è stata annullata e Zelensky ha lasciato la Casa Bianca visibilmente provato.Il leader ucraino è caduto in un evidente tranello? Possibile che abbia sottovalutato la spietatezza politica di Trump, esponendosi a una situazione che ha indebolito la sua posizione? Se da un lato l’Ucraina si è sentita offesa e isolata, dall’altro Vladimir Putin osserva compiaciuto: il caos tra alleati occidentali non fa che rafforzare la sua strategia. Ora l’interrogativo più grande riguarda l’Europa. Quale veste intende indossare in questo scenario? Sarà spettatrice passiva, lasciando che Washington detti le regole del gioco, o assumerà un ruolo più incisivo nel sostenere l’Ucraina? La guerra continua e il destino dell’Europa è più legato a quello di Kiev di quanto molti vogliano ammettere. Il tempo delle esitazioni è finito: il vecchio continente deve decidere se vuole essere un protagonista della storia o un semplice spettatore.

@Francesco Garofalo