Tutta l’Italia “zona protetta”. Da stamane, 1o marzo 2020, scatteranno le misure ancora più restrittive per tutelare la salute dei cittadini. Inasprimento, quindi, per le norme contro il diffondersi del contagio del coronavirus.Il decreto è sostenuto dal logo “Io resto a casa”. Spostamenti possibili solo per motivi di lavoro, necessità o salute. E’ prevista l’autocertificazione. Prevale il divieto di assembramento. La sospensione delle attività didattiche prorogate al 3 aprile prossimo. Stop a tutte le manifestazioni sportive, campionato di calcio compreso.
Dopo l’annuncio delle misure restrittive, intraprese dal Governo e fornite direttamente dal Presidente del consiglio, Giuseppe Conte, con un messaggio televisivo, sono stati presi d’assalto i supermarket aperti a orario continuato. Code interminabili si sono verificate nei pressi dei supermercati h. 24 di Roma, Napoli, Pescara e altre città del Paese.
A termine della conferenza stampa nel corso della quale il Presidente Conte ha annunciato che stava per sottoscrivere il DPCM da pubblicare in nottata eD i cui effetti sarebbero stati immediati estendendo in sintesi in tutto il Paese i provvedimenti che hanno interessato la regione Lombardia, la gente si è riversata nei negozi per fare scorta di alimenti e bevande varie. Code interminabili si sono registrate nelle Città di Roma, Napoli, Pescara e in altre zone del Paese.
“Il decreto del Presidente del Consiglio firmato oggi prevede la possibilita’ di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessita’, quali, per esempio, recarsi a fare la spesa. Non e’ prevista la chiusura dei negozi di generi alimentari, che anzi rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte. Non e’ necessario e soprattutto e’ contrario alle motivazioni del decreto, legate alla tutela della salute e a una maggiore protezione dalla diffusione del Covid-19, affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessita’ che potranno in ogni caso essere acquistati nei prossimi giorni. Non c’e’ alcuna ragione di affrettarsi perche’ sara’ garantito regolarmente l’approvvigionamento alimentare”, e’ stato spiegato in una nota della presidenza del Consiglio”. E’ quanto sostenuto in una nota della presidenza del Consiglio.( LA REDAZIONE)