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Test Covid per lavoratori scuole, protestano i biologi : “Assurdo escludere laboratori analisi”

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Primo giorno di scuola. In prossimità  del primo suono della campanella, dopo  lockdown e le vacanze estive,   sono molte le perplessità che si stanno  facendo strada riguardo le ipotizzate  misure avanzate, in questi giorni,  per partire in  sicurezza.

Ma la ripresa della scuola è già avvolta dalle polemiche.  A fare discutere, a fronte dei  provvedimenti che andranno adottati su distanziamento e gestione di eventuali sospetti Covid, sono anche i test annunciati per il personale. “La nota del 7 agosto scorso, con la quale il ministero della Salute ha fissato gli indirizzi operativi per l’esecuzione dei test sierologici sul personale docente e non docente delle scuole italiane, in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico, affidando tale incarico ai medici di base e ‘tagliando fuori’ i laboratori di analisi cliniche autorizzati, è discutibile e non motivata.

La nota del 7 agosto scorso, con la quale il Ministero della Salute ha fissato gli indirizzi operativi per l’esecuzione dei test sierologici sul personale docente e non docente delle scuole italiane, in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico, affidando tale incarico ai medici di base e ‘tagliando fuori’ i laboratori di analisi cliniche autorizzati, è discutibile e non motivata. Ci auguriamo possa essere presto modificata con la possibilità, anche per le strutture abilitate, di poter eseguire tale tipo di esame”. Lo dichiara il dott. Pietro Miraglia, vicepresidente dell’Ordine nazionale dei Biologi e delegato ONB per la regione Sicilia. “Ci chiediamo – prosegue Miraglia – in base a quale criterio si sia scelto di concedere ai medici di medicina generale il compito di eseguire lo screening per la ricerca degli anticorpi contro il virus Sars Cov2, tenendo fuori i laboratori di analisi cliniche che fin dal primo momento, hanno operato in condizioni di estrema sicurezza (sia per il proprio personale, sia per l’utenza) e professionalità, sul fronte dell’emergenza pandemica, adoperando adeguati dispositivi di protezione e senza supporto alcuno da parte pubblica”. “Siamo sicuri – è la domanda del vicepresidente dell’Ordine dei Biologi – che negli studi dei medici di base, possa essere scongiurato il pericolo di assembramento? Chi garantirà il rispetto del distanziamento sociale tra gli utenti e soprattutto chi assicurerà quel controllo di qualità, basilare nell’esecuzione dei test, che è competenza specifica delle strutture di laboratorio?”. “Ci auguriamo che il ministro Roberto Speranza ed il responsabile della Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, dott. Giovanni Rezza, possano presto porre rimedio a questa grave esclusione che rischia di ledere il diritto alla salute del cittadino” conclude Miraglia.

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Nota Ministero della salute