S.Stefano di Rogliano, l’Anticorruzione Nazionale interviene sull’assegnazione dell’immobile di proprietà comunale adibito ad asilo Nido.
L’Anac contesta all’Amministrazione dell’ente l’affidamento dell’immobile comunale adibito ad Asilo Nido, situato in contrada di Vallegiannò, costruito, in parte con fondi Por fesr 2007/2013 e in parte con apposito mutuo a carico del bilancio comunale. Il servizio pubblico sarebbe prevalente rispetto alla locazione dell’immobile e quindi andava applicata la disciplina rinvenibile al codice degli appalti pubblici.
Il Consiglio dell’Autorità ha deliberato la trasmissione della nota di definizione del procedimento al Comune di S. Stefano di Rogliano, “senza ulteriori approfondimenti istruttori” .
L’Anticorruzione è giunta alla conclusione che “l’affidamento esaminato, qualificato come locazione di immobile comunale è da ricondurre al novero delle concessioni di servizi, in quanto il servizio di gestione di Asilo Nido assume carattere preminente rispetto alla mera locazione dell’immobile e che la disciplina applicabile è rinvenibile nel codice degli appalti, con tutte le conseguenze applicative che ne derivano in tema di calcolo del valore dell’affidamento, dell’individuazione del livello di pubblicità da assicurare e degli obblighi contributivi all’Autorità.
In questi giorni il Consiglio comunale sarà chiamato a discutere e approvare il bilancio di previsione e la minoranza consiliare ” Comune in Comune” chiederà all’amministrazione di assumere, al riguardo idonei ed adeguati provvedimenti per garantire la legittimità degli atti emanati che contrastano con quanto stabilito dal Consiglio dell’Autorità e con quanto sostenuto dall’opposizione consiliare. Le anomalie legate al contratto di locazione sono state più volte sollevate dai consiglieri di opposizione all’interno del Consiglio comunale, senza tuttavia ottenere da parte dell’esecutivo comunale risposte esaustive e convincenti. Per il gruppo consiliare ” Comune in Comune” la scelta di fittare l’immobile senza valutare l’accreditamento ottenuto dal Comune per lo svolgimento del servizio, senza tener conto del valore dell’arredo fatto con risorse pubbliche, è stata improvvida e sfavorevole per il Comune.A dicembre dello scorso anno il gruppo consiliare di opposizione aveva, peraltro, presentato una interrogazione alla Sindaca e all’assessore al ramo, per conoscere le motivazioni che avevano indotto l’amministrazione comunale a rinunciare alla gestione diretta del servizio pubblico, assegnando in locazione l’ edificio costruito in contrada vallegiannò, reso idoneo per lo svolgimento del servizio pubblico, costruito ricorrendo ad un mutuo ventennale, arredato con risorse di bilancio e assegnato poi in locazione ad una Cooperativa romana. La risposta fornita ai quesiti posti non hanno affatto convinto il gruppo consiliare di minoranza che ha segnalato le anomalie rilevate all’Anticorruzione.