Scatta il divieto di rendere pubblici o comunque diffondere i risultati dei sondaggi. Attesa per l’Emilia Romagna; scontato quasi il risultato della Calabria.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni rammenta che nei quindici giorni precedenti la data della votazione e fino alla chiusura delle operazioni di voto “è vietato rendere pubblici o, comunque, diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori, anche se tali sondaggi sono stati effettuati in un periodo precedente a quello del divieto.” Il divieto scatta dalle ore 24 del 10 maggio 2019 e si riferisce a tutte le competizioni elettorali in corso di svolgimento.
Scatta quindi il “silenziatore” per quanto concerne i sondaggi e le analisi possono essere effettuate, quindi sui dati che abbiamo a disposizione fino ad oggi. Vediamo quindi cosa potrebbe verificarsi all’indomani del 26 gennaio 2020 a chiusura delle urne.
L’attesa maggiore è certamente rivolta al dato che emergerà ad apertura delle urne dell’ Emilia Romagna, per il significato politico che conserva questa Regione, governata e impregnata storicamente dal color rosso, tinta che ha sempre contraddistinto la sinistra del nostro Paese.
E’ difficile, analizzando gli ultimi sondaggi pubblicati, a chi potrebbe essere affidato il futuro del governo regionale. Bisogna aspettare due settimane per conoscere chi si aggiudicherà la partita, quale candidato arriverà a tagliare il nostro e quale sarà la maggioranza che sosterrà l’azione di governo.
Se da un lato si registra un margine di vantaggio per Stefano Bonaccini, presidente uscente in cerca di conferma dopo essere stato eletto nel 2014, in un’elezione che registrò una bassa partecipazione alle urne, dall’altro vi è da dire che le liste che sostengono l’altra candidata, Lucia Borgonzoni, risulterebbero più competitive rispetto a quelle di Bonaccini.
Presenti nella competizione altri candidati per la presidenza ma secondo le recenti rilevazioni la partita vera si gioca attorno alla candidatura Bonaccini e Borgonzoni. La partita deve considerarsi tutta aperta e le sorprese potrebbero arrivare con risultati contrastanti tra voti registrati e indirizzati verso il Candidato e voti indirizzati alle liste.
Dobbiamo aspettare per esaminare.
E in Calabria?
Nel 2014 la vittoria venne incassata dal centrosinistra con Mario Oliverio Presidente. Oggi la realtà è ben diversa. In campo non è presente il governatore uscente e il centrosinistra calabrese sosterrà la candidatura di Pippo Callipo. Il centro destra, invece, si è stretto intorno alla candidatura di Jole Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia e parlamentare forzista.
La Santelli, secondo il sondaggio pubblicato su questa sfida, reso noto dalla trasmissione Porta a Porta, si attesterebbe sopra il 50 per cento con un vantaggio di ben 18 punti sull’altro candidato Pippo Callipo.
Il movimento cinque stelle con Francesco Aiello si attesterebbe intorno al 10 per cento.
Per la cronaca vi è da dire che i risultati del sondaggio, resi noti durante la trasmissione, sono stati oggetto di critica da parte del candidato Carlo Tansi il quale ha annunciato la volontà di denunciare il noto conduttore televisivo Bruno Vespa e la trasmissione Porta a Porta in quanto dal sondaggio sui candidati a Governatore della Calabria erano indicati tutti i nomi eccetto il suo indicato genericamente in “altri”.
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