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Salute e Lavoro: Oltre le 55 Ore Sedentarie, i Rischi Nascosti di uno Stile di Vita Immobile

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Il sano movimento, eseguito rispettando le regole e le condizioni fisiche e psicologiche individuali, è noto per migliorare il benessere generale, prevenire specifiche malattie e influire positivamente sull’umore. Al contrario, uno stile di vita sedentario, caratterizzato da lunghe ore trascorse dietro una scrivania per più di 55 ore settimanali, può portare a gravi conseguenze sulla salute. Numerose ricerche, sia passate che recenti, indicano che superare le 55 ore settimanali di lavoro sedentario può aumentare significativamente il rischio di malattie cardiovascolari e altre patologie correlate alla mancanza di movimento.

Studi condotti mostrano chiaramente che trascorrere oltre 55 ore settimanali seduti dietro una scrivania può favorire lo sviluppo di malattie cardiovascolari e non solo.  Questa condizione non solo è associata a dolori articolari e muscolari, ma aumenta anche il rischio di disturbi muscoloscheletrici, obesità, diabete, malattie cardiache e persino tumori, anche se accompagnati da attività fisiche. La letteratura scientifica sostiene che fare almeno due minuti di movimento ogni ora può ridurre del 33% il rischio di mortalità nei successivi tre anni.

L’utilizzo di un tapis roulant durante il lavoro potrebbe essere un’opzione, ma va sottolineato il rischio di cadute e infortuni che potrebbe scoraggiare tale scelta. La schiena e il collo sono le prime parti del corpo a segnalare problemi a causa delle lunghe ore trascorse in una postura statica. La postura corretta è essenziale per prevenire mal di schiena, mal di testa e problemi di postura.

Inoltre, è fondamentale concentrarsi sulla ventilazione dell’ambiente di lavoro, poiché una cattiva ventilazione e alti livelli di anidride carbonica possono influire negativamente sulla concentrazione e causare stanchezza. Cambiare l’aria regolarmente è cruciale per migliorare il comfort e la produttività.

Il percorso per raggiungere il luogo di lavoro può  agire sullo stato di  benessere complessivo dell’individuo. Percorrere tratti di strada superiori a 16 chilometri può aumentare i livelli glicemici, il colesterolo e il rischio di depressione e ansia. Anche ai turni lavorativi serali  vengono associati ulteriori rischi aggiuntivi e cause di malattie. L’affaticamento oculare dovuto alla fissazione prolungata su uno schermo può essere mitigato seguendo la regola del 20-20-6: una pausa di 20 secondi ogni 20 minuti, fissando qualcosa a 6 metri di distanza.

L’esposizione limitata alla luce solare negli uffici può influire negativamente sul sonno e sulla concentrazione, poiché la luce artificiale inganna l’orologio biologico interno, causando sonnolenza. Inoltre, con l’introduzione del telelavoro durante la pandemia, l’aumento delle ore lavorative, oltre le 55 settimanali, ha dimostrato di essere associato a un aumento del 35% del rischio di ictus e del 17% del rischio di morte per cardiopatia ischemica rispetto a programmi di lavoro di 35-40 ore settimanali. Insomma  gli eccessi  da qualsiasi parte provengano, lasciano sempre il segno e nel caso specifico le conseguenze che si possono arrecare  alla salute generale dell’individuo sono abbastanza serie come dimostrano studi specifici condotte sia in passato che di recente. ( La redazione)