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Sabato 16 novembre 2024, Giornata Internazionale per la Tolleranza

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La tolleranza come ponte verso la pace: educare, rispettare e agire per un mondo più inclusivo

Oggi, sabato 16 novembre 2024, si celebra la Giornata internazionale per la tolleranza, istituita dalle Nazioni Unite per ribadire i valori fondamentali sanciti nella Dichiarazione universale dei diritti umani. L’ONU esorta a favorire il benessere umano, la libertà, il progresso, così come la tolleranza, il rispetto reciproco, il dialogo e la collaborazione tra culture, civiltà e popoli diversi.

Gandhi: un simbolo di tolleranza e fratellanza

Dal punto di vista sociologico, la tolleranza si esprime attraverso il rispetto e l’accettazione di coloro che adottano principi diversi in ambiti come religione, politica, etica, scienza, arte e letteratura. È una parola dal significato profondo, un antidoto contro ogni forma di violenza e uno dei cardini essenziali dei Diritti Universali: senza di essa, questi ultimi perderebbero valore. La giornata odierna vuole sottolineare proprio questo, ricordando qual è il vero antidoto all’odio.

La Dichiarazione UNESCO del 1995

Il 16 novembre 1995, gli Stati membri dell’UNESCO hanno approvato una Dichiarazione dei Principi sulla Tolleranza, in cui si definisce la tolleranza come il “rispetto, l’accettazione e l’apprezzamento della ricca diversità delle culture del mondo, delle modalità di espressione e dei modi di essere umani”. La Dichiarazione qualifica la tolleranza non solo come un dovere morale, ma anche come una necessità politica e giuridica per individui, gruppi e Stati.
«In un mondo di diversità, la tolleranza è un prerequisito per la pace»: con queste parole l’UNESCO ha commemorato la ricorrenza sui propri canali social, sottolineando il valore simbolico di questa data e ricordando che «Ogni giorno dobbiamo costruire nuovi ponti di tolleranza, fiducia e comprensione».

Cinque ambiti per contrastare l’intolleranza

Le Nazioni Unite identificano cinque aree principali per combattere l’intolleranza:

  1. Leggi: I governi devono garantire l’applicazione delle leggi sui diritti umani, punire le discriminazioni e assicurare la parità di accesso alla giustizia.
  2. Educazione: Le leggi sono indispensabili ma non sufficienti. È fondamentale investire nell’educazione, specialmente dei bambini. Organizzazioni come la Commissione Europea o il Consiglio d’Europa promuovono programmi scolastici per sensibilizzare alla diversità religiosa e favorire l’inclusione sociale.
  3. Accesso alle informazioni: Promuovere la libertà di stampa e il pluralismo mediatico aiuta il pubblico a distinguere tra fatti e opinioni, contribuendo a contrastare la disinformazione.
  4. Consapevolezza individuale: L’intolleranza alimenta un circolo vizioso di sfiducia e violenza. È essenziale che ogni individuo rifletta sul proprio comportamento e sul suo impatto sulla società.
  5. Soluzioni locali: Il cambiamento deve partire dal basso. Non possiamo aspettare che siano solo governi e istituzioni internazionali ad agire: dobbiamo coltivare atteggiamenti di tolleranza all’interno delle nostre famiglie e comunità.

La Giornata internazionale per la tolleranza ci ricorda che il rispetto e l’apertura verso l’altro sono le fondamenta per un mondo più pacifico e giusto.

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