“Sola se la canta, sola se la suona”. Da sola deciderebbe il metodo peggiore di tenere le sedute consiliari e da sola determinerebbe i luoghi, l’ora in cui celebrare i consigli comunali e le strategie da attuare per avversare le proposte dell’opposizione avanzate in favore della comunità. A prima vista sembrerebbe che da sola e in piena pandemia, la maggioranza consiliare decida quando, dove e come tenere le sedute del consiglio comunale.
In realtà il vizio di “vocalizzare da sola e strimpellare da sola” fa parte dell’indole di questa compagine consiliare. Definita da quindici anni “Arcobaleno”, questo “fenomeno celeste tutto paesano”, in tempi di emergenza Coronavirus butta a mare le sagge proposte dell’opposizione di tenere le riunioni da remoto e da sola decide, invece, di tenere il consiglio comunale nella sede dell’ex Comunità Montana del Savuto, in presenza fisica e aperta al pubblico. Questo “fenomeno celeste”, definito Arcobaleno, non curante dei pericoli in cui si incorre, rigetta senza apparenti giustificazioni, le proposte del gruppo di minoranza di svolgere le sedute da remoto che, peraltro, fanno sapere gli interessati – si collegano ai suggerimenti forniti dalla medesima compagine che esprime la Sindaca, di evitare a tutti i costi assemblee pubbliche e private al fine di tenere lontano il covid-19, virus che ha colpito il paese, tanto da essere dichiarato all’inizio della pandemia zona rossa, cromatura che ha preso il sopravvento sulle “sette fasce di colori” che compongono l’arcobaleno. L’incoerenza di questi fenomeni è palese: da una parte predicano ai cittadini di evitare assembramenti e riunioni in presenza, dall’altra decidono di tenere consigli comunali in presenza fisica, aperti al pubblico, ( che non partecipa in tempi di pace figuriamoci in tempi di guerra- ricordano i cittadini più sensibili al problema ).I fenomeni celesti, insomma, continuerebbero a fare “fischiu e pica”, e senza ascoltare i gruppi consiliari ( che sono organismi istituzionali, chiamati, per regolamento e statuto, a definire la programmazione le attività del Consiglio), in barba alle regole democratiche e alle minacce della pandemia, decidono “motu proprio” di tenere i consigli comunali in presenza fisica, mettendo a repentaglio la salute dei cittadini e degli stessi consiglieri comunali. Nonchè degli impiegati ai quali, la stessa amministrazione, da una parte consente di svolgere il lavoro da remoto per allontanare i rischi del contagio, dall’altra invece impone riunioni in presenza, manifestando così tutta la sua incoerenza istituzionale e politica.
Da quanto si apprende la Sindaca non avrebbe neanche risposto alla nota pervenutale dal Gruppo consiliare di minoranza, con la quale i consiglieri di minoranza chiedevano di ricevere il link per partecipare alla seduta da remoto, rivendicando il diritto di esercitare le funzioni istituzionali in modalità diverse. Nulla da fare. La Sindaca e la sua compagine (scompaginata e confusionaria), in piena pandemia, scelgono di “ suonarsela e cantarsela da soli”, si presentano alla seduta consiliare convocata per martedì 29 dicembre, alle ore 15:00, presso la sala consiliare dell’ex comunità Montana del Savuto ( fredda, deserta e priva da occhi indiscreti) e da soli approvano le variazioni di bilancio di previsione, il PEF nonché il DUP. Le “sigle” sono servite e in pochi minuti termina il monologo, tenutoso in assenza dell’opposizione che per protesta aveva annunciato di non partecipare alla seduta in presenza fisica.
La Sindaca e il suo “ fenomeno celeste”, felici e contenti sono pronti a confezionare il prodotto propagandistico del dopo consiglio, avvalendosi magari dei social, dell’occhio delle telecamere, oscurato in consiglio ma utilizzato dall’esterno per “ suonarsela e cantarsela da soli”, senza essere infastiditi dal pensiero lungimirante dell’altro. Auguri santostefanesi e che l’anno 2021 porti nella comunità serenità, pace e progresso.