S. Stefano di Rogliano – “Fittereste Voi un immobile nuovo, debitamente arredato, autorizzato dalla Regione Calabria per ospitare un servizio pubblico, ad un canone uguale ad un edificio vuoto?” La risposta dovrebbe essere scontata: assolutamente NO. Eppure non è proprio cosi per il Comune di S. Stefano di Rogliano che a quanto descritto negli atti avrebbe affittato ad una Cooperativa romana, l’immobile, senza tener conto del valore aggiuntivo rappresentato dalla legittimità di fornire un servizio pubblico, grazie all’accreditamento ottenuto dalla stessa amministrazione comunale dalla regione Calabria.
Un privato cittadino non avrebbe mai locato un’unità immobiliare abilitata a svolgere le funzioni di asilo nido, arredato con proprie risorse economiche, ad un prezzo correlato ad un immobile individuato a livello contrattuale “ad uso abitativo”, tralasciando di valutare le succitate caratteristiche.
Per l’amministrazione comunale di S. Stefano di Rogliano, invece, tutto sembra regolare e filare liscio tanto da “snobbare” perfino le contestazioni pubbliche fatte dall’Anticorruzione nazionale, vale a dire da un organo al di sopra delle parti, chiamato a svolgere compiti e funzioni di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi … anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza (ANAC).
L’arredo è costato al cittadino santostefanese, la realizzazione stessa dell’edificio peserà sul bilancio comunale per un ventennio, lo stesso accreditamento dell’asilo nido è costato sacrificio e tempo ,
Perché il Comune, ottenuto l’accreditamento regionale, ha scelto di affidare la gestione del servizio pubblico ad un organismo romano, evitando la procedura del codice degli appalti come avrebbe dovuto fare?
Queste considerazioni sono state espresse durante l’ultima seduta consiliare nel corso della quale il gruppo di “ Comune in Comune” ha annunciato di aver riscontrato il provvedimento emanato dall’Anticorruzione in ordine al quesito posto sul contratto di locazione dell’edificio di Vallegiannò, terminato con le contestazioni incluse nella nota inviata al Comune per i relativi provvedimenti di competenza.
Il gruppo consiliare “Comune in Comune”, considerato che a tutt’oggi nessuna iniziativa è stata adottata dall’amministrazione comunale, ha depositato all’ufficio della presidenza del Consiglio Comunale la documentazione necessaria per sottoporre alla valutazione del consiglio comunale, massima espressione popolare e democratica del paese, le conclusioni alle quali è giunta l’Autorità Anticorruzione Nazionale.