Il gruppo “comune in comune” dice No al Consiglio in presenza.
“Il comune eviti assembramenti, sia coerente con se stesso e rispetti le regole.
“L’emergenza Coronavirus che si sta vivendo in Calabria, dichiarata regione rossa per l’espandersi della Pandemia, avrebbe dovuto indurre la Sindaca di Santo Stefano ad accogliere le sollecitazioni rivolte dall’opposizione di tenere il Consiglio comunale in forma on line, utilizzando la piattaforma Asmel messa a disposizione gratuitamente dall’azienda”. E’ questa la linea di condotta dell’opposizione che attraverso un comunicato stampa accusa di essere incoerente rispetto ai continui richiami alla prudenza e di non abbassare la guardia. L’assise cittadina dovrà, invece, svolgersi in presenza per esclusiva volontà e responsabilità dell’amministrazione comunale”. Cosicché Sindaco, giunta, consiglieri , segretario verbalizzante, vigile urbano, qualche dipendente e cittadini , saranno costretti a ritrovarsi nel salone della comunità Montana a Piano Lago, giorno 24 novembre, alle ore 17.30, per partecipare alla seduta consiliare chiamata- sostengono i consiglieri d’ opposizione- a discutere l’equilibrio di bilancio e altri argomenti richiesti dal gruppo consiliare di opposizione. La sindaca non curante delle sollecitazioni dell’opposizione ha fatto pervenire agli interessati l’invito di partecipazione alla seduta prevista in presenza e non on line per come richiesto per iscritto dall’opposizione consiliare.
La scelta ovviamente è contestata dal gruppo consiliare ” Comune in Comune” in quanto non terrebbe conto dei rischi derivanti dall’ “assembramento”, mettendo insieme un numero elevato di persone, in un locale chiuso, aperto perfino al pubblico. Nel contempo- incalza la minoranza- la scelta di tenere il consiglio in presenza viola gli indirizzi forniti ai cittadini dalla stessa sindaca di evitare assembramenti di ogni genere per contenere e combattere la diffusione del virus. Niente da fare – chiosa l’opposizione- L’amministrazione comunale predica in un modo e opera diversamente, dimostrando una inconfutabile sconnessione tra il dire e il fare, tra lo scritto e la parola. L’incoerenza è palese, la confusione impera a scapito della trasparenza e obiettività. Niente da fare. Di fronte a questa assurda e ingiustificata scelta, l’opposizione consiliare, guidata da Ida Paola Cerenzia, Simona Mancuso e Franco Garofalo, annuncia con una nota, indirizzata alla sindaca e al segretario comunale, acquisita al protocollo dell’ente in data odierna, che nel rispetto delle norme dettate dal buon senso e delle indicazioni fornite ad ogni livello istituzionale, per protesta diserterà la riunione consiliare in presenza.
L’incoerenza si manifesta ancora nel modo in cui l’amministrazione comunale usa i servizi on line: per un verso- sostengono i consiglieri comunali d’opposizione- dimostra di essere nemica delle dirette streaming, alle videoconferenze on line che forniscono obiettività e trasparenza dei consigli comunali, dall’altra parte la stessa amministrazione autorizza i dipendenti comunali a svolgere il lavoro da remoto utilizzando la rete a titolo cautelativo e di difesa della salute pubblica.
Con la diretta streaming il cittadino avrebbe potuto seguire i lavori dalla propria civile abitazione, evitando nel contempo la formazione di un agglomerato di persone nel salone della comunità montana.
L’incremento della curva pandemica sul territorio, avrebbe dovuto indurre l’amministrazione comunale a riorganizzarsi svolgendo il on line in videoconferenza il consiglio comunale, dando- sostengono i consiglieri Ida Paola Cerenzia, Simona Mancuso e Franco Garofalo- prova di coerenza e di sensibilità verso il dramma che la popolazione sta vivendo da marzo, mese in cui il Comune ha vissuto la prima esperienza di zona rossa.
A S. Stefano di Rogliano si contano venti positivi al covid-19. Il numero sembra sottostimato visto l’irrisorio numero dei tamponi effettuati dalle autorità competenti. A questa carenza l’amministrazione comunale avrebbe potuto- conclude il gruppo di minoranza- supplire se avesse accolto la proposta la nostra proposta, avanzata tempo addietro, finalizzata ad individuare risorse e stipulare un’apposita convenzione con laboratori privati per effettuare sul territorio uno screening volontario.