Acquistato dal Comune di Santo Stefano, con fondi pubblici, questo automezzo che si vede nella foto, non è stato mai usato.
Dal momento dell’acquisto è stato parcheggiato, prima in un locale comunale, situato fuori dal centro abitato, lontano dall’occhio indiscreto del cittadino e adesso trasferito nei pressi della Palestra, reso visibile al pubblico e alla comunità. L’automezzo era stato acquisito al patrimonio dell’ente comune per soddisfare le esigenze del trasporto degli alunni, frequentanti la scuola dell’obbligo. Né la comunità scolastica e nessun altro ha mai fruito del mezzo che è stato abbandonato a se stesso, suscitando riprovazione da parte dei cittadini più sensibili.
Simbolo dello spreco di denaro pubblico e dell’indolenza politica gestionale il fatto suscita ancor più indignazione in questo delicato momento in cui si discute tanto di potenziare il trasporto degli alunni per rispettare le norme sul distanziamento fisico, promosse ad ogni livello per evitare e contenere il contagio da Covid-19.
E mentre la discussione da un lato si accentua sul come rafforzare la rete del trasporto per migliorare i servizi, dall’altro si registrano fatti intollerabili che evidenziano un “menefreghismo, un disinteresse verso il bene pubblico” , non più sostenibile e sopportabile.
Considerato che le sollecitazioni avanzate da diversi cittadini non sono valse a rendere fruibile l’automezzo, sottoposto al degrado e all’incuria , alcuni consiglieri comunali di minoranza si sono rivolti al Prefetto di Cosenza affinché venga valutata la proposta di requisire l’automezzo da destinare a scuolabus per essere utilizzato laddove è necessario.
Da quando acquisito al patrimonio dell’ente, – scrivono i consiglieri comunali del gruppo “Comune in Comune, Ida Paola Cerenzia(capogruppo), Simone Mancuso e Franco Garofalo”questo automezzo non ha mai effettuato il servizio al quale era destinato, non ha mai compiuto alcuna funzione nell’interesse collettivo: in nessun caso è stato utilizzato. Abbandonato in un locale comunale, non ha visto mai la luce e a nulla sono valse le sollecitazioni avanzate all’amministrazione comunale, da più parti, di avvalersi del bene in possesso per migliorare il servizio trasporto alunni che, peraltro, dallo scorso anno, sono costretti a raggiungere il plesso di Belsito per frequentare la scuola dell’obbligo.
Considerato il momento delicato che sta vivendo la scuola nel suo insieme, le difficoltà che molti Comuni, anche viciniori, incontrano giornalmente per garantire un efficiente servizio di trasporto agli alunni e far rispettare le norme di distanziamento fisico all’interno degli scuolabus ( molti dei quali fatiscenti e insufficienti), i consiglieri “invitano Sua eccellenza il Prefetto a prendere in considerazione la proposta di requisire tale bene per essere assegnato ad altri enti pubblici al fine di alleviare alle difficoltà incontrate nel far rispettare le norme sul distanziamento fisico imposte dal Covid-19 e sulla sicurezza in generale imposta dalla civiltà”.
Al fine, pertanto, di fronteggiare l’emergenza relativa ai trasporti, avvalendosi delle norme vigenti in materia di protezione civile, i consiglieri comunali, invitano le autorità competenti a sottrarre all’incuria e al degrado il bene mobile acquistato con fondi Pirs.
La proposta avanzata, se accettata , dimostrerebbe la volontà dello Stato di combattere gli sprechi di risorse che- concludono i consiglieri comunali- sovente si intravedono nella spesa del sistema pubblico.