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Regione, tra spaccature e proposte

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Quel passo indietro che nessuno vuol fare per agevolare i processi di unità e sperare in un trionfo unitario. Entrambi gli schieramenti, centro sinistra e centro destra, sono alle prese con il dilemma delle candidature alla Presidenza della regione. Il nodo da sciogliere è intricato e non è di facile soluzione. Richiede grande mediazione delle parti e grande senso di responsabilità per non arrivare dilaniati alle elezioni e assumersi delle colpevolezze sul mancato obiettivo.
Chi spacca, chi strappa dalla propria coalizione che ha servito e tratto benefici elettoralistici, rischia di assumesi incombenze troppo onerose che inciderebbero sulle future ambizioni politiche.
Alla fine tutte queste considerazioni prevarranno e il passo indietro è molto probabile che avverrà. Gli autocandidati alla presidenza della regione, Mario Occhiuto e Mario Oliverio alla fine potrebbero fare il tanto atteso passo indietro per agevolare i processi aggreganti e contribuire alla scelta di candidati unitari. E’ arduo pensare, considerata la statura dei personaggi politici, che vogliano arrivare allo strappo definitivo dalle loro coalizioni.
Non sapremo fino a quando Mario Occhiuto potrà sostenere questo stress, insieme al fratello Roberto, personaggio di spicco di Forza Italia che risulta essere in campo da anni per ottenere l’investitura ufficiale del fratello Mario alla Presidenza della regione Calabria, avvalendosi del fatto che la Città bruzia, sotto la gestione amministrativa del fratello architetto ha cambiato volto, presentandosi come Città moderna e rinnovata. A rendere arduo il percorso della candidatura si sovrappongono una serie di ostacoli politici ,come la dichiarazione del dissesto finanziario del Comune le cui giustificazioni addotte dal sindaco di non aver responsabilità in merito convincono poco i cittadini e niente affatto gli oppositori. Che intanto ci marciano e fanno di tutto per demolire i pilastri su cui reggeva la candidatura: il modello Cosenza!
E’ altrettanto arduo pensare che al posto di Mario subentri la candidatura di Roberto. I tempi sono troppo ristretti per ricucire strappi e sedare incomprensioni che si sono acuite all’interno del centro destra in questi mesi.
Alla fine si dovrà individuare un candidato nel quale tutti possano identificarsi e impegnarsi per sancire una vittoria che sembra essere già scritta dai sondaggi e dall’opinione pubblica.
Diversa analisi per il centro sinistra. Qui abbiamo un candidato Presidente uscente, Mario Oliverio che gode di un sostegno interno al PD calabrese non indifferente ma che i vertici del partito romano non intendono seguire. Le lotte interne, i sondaggi sfavorevoli, rendono vanescente l’ambizione della ricandidatura. Ogni giorno che passa si indebolisce la forza e l’energia espressa dall’attuale governatore.
Alla fine anche Lui, uomo di partito, dovrà fare i conti con i poteri interni al PD che hanno deciso di guardare altrove. A differenza dell’altro Mario, il presidente attuale della regione potrebbe decidere di correre da solo, forte dei consensi di cui ancora nutre tra i sindaci, gli amministratori del centro sinistra e nella sinistra calabrese.
Potrebbe fare una scelta diversa, candidarsi comunque alla guida della regione, dimostrare che il PD senza di Lui potrebbe crollare e incamerare un risultato relativamente positivo da spendere in una fase successiva.
Intanto si apprende che il PD avrebbe individuato un candidato esterno al partito. Si è fatto il nome di Rubbettino il quale avrebbe manifestato la volontà di riflettere tre giorni prima di sciogliere la riserva. I tempi stringono e le riflessioni si protraggono( Franco Garofalo).