Funerali di Stato e lutto Nazionale per Berlusconi: una polemica che sta suscitando molte discussioni di fronte alla scomparsa di un uomo che ha avuto un profondo impatto sulla politica, l’economia, lo sport e lo Stato stesso. Le polemiche riguardanti i funerali di Stato talvolta assumono un tono surreale, evidenziando come in alcuni gruppi l’antiberlusconismo sia ancora un’ossessione capace di persistere anche dopo la morte di Berlusconi. È innegabile che Silvio Berlusconi abbia avuto un ruolo molto influente nella politica italiana e che abbia avuto un impatto significativo in diversi settori del vivere collettivo. Secondo il mio punto di vista, il vero cambiamento o rivoluzione portata avanti da Berlusconi è visibile nel campo della comunicazione e del pluralismo dell’informazione. Berlusconi ha svolto un ruolo innovativo introducendo nel panorama televisivo italiano le televisioni commerciali, come Canale 5, Italia 1 e Rete 4. Questa introduzione ha fornito un’alternativa alla televisione di Stato, offrendo ai cittadini una maggiore scelta di canali televisivi e di contenuti. È stata una vera rivoluzione nel senso che ha aperto nuove possibilità di accesso all’informazione e ha stimolato la concorrenza nel settore dei media in Italia. Ha dato a tutti la possibilità di cambiare canale e in una democrazia, cambiare canale significa poter optare per un’alternativa, significa ampliare le libertà che sono il fondamento della democrazia.
Inoltre, Berlusconi ha avuto un ruolo rilevante anche nella politica italiana. È stato il fondatore e leader del partito di centrodestra Forza Italia, assumendo un ruolo chiave nella politica italiana per più di trent’anni, da quando è entrato in campo come imprenditore. Ha contribuito a formare coalizioni politiche stabili, come il Popolo della Libertà, consentendo al centrodestra di governare per lunghi periodi. Durante i suoi mandati come Primo Ministro, Berlusconi ha promosso diverse riforme, tra cui la semplificazione amministrativa e la riforma delle pensioni.
Nel campo dell’economia, ha promosso politiche di liberalizzazione economica che hanno favorito la concorrenza e la crescita economica. Ha attuato politiche per ridurre le imposte sul reddito delle persone e delle imprese, al fine di stimolare gli investimenti e l’occupazione. Durante i suoi mandati, sono stati realizzati importanti progetti infrastrutturali, come l’alta velocità ferroviaria e la costruzione di nuove autostrade.
Berlusconi è noto anche per aver acquisito il Milan nel 1986, trasformandolo in una delle squadre più vincenti d’Europa durante il suo periodo di proprietà. Attraverso il suo gruppo di comunicazione Mediaset, ha sostenuto finanziariamente diversi eventi sportivi, tra cui il Gran Premio d’Italia di Formula 1 e la Coppa America di vela. Non da ultimo, ha contribuito al successo della società sportiva del Monza, portandola in Serie A. Tuttavia, è importante notare che l’impatto di Berlusconi sulla politica e sul mondo dell’informazione è stato oggetto di dibattito e critiche. Alcuni sostengono che la sua influenza sui media abbia portato a un’eccessiva concentrazione di potere e al controllo dei mezzi di comunicazione da parte di un singolo individuo. Altri criticano il modo in cui i suoi interessi commerciali influenzavano la copertura dei media e il pluralismo dell’informazione.
Altrettando vero che Silvio Berlusconi è stato coinvolto in diversi processi giudiziari nel corso degli anni. Tuttavia, è importante sottolineare che nel 2012, Berlusconi è stato assolto dall’accusa di frode fiscale nel processo Mediatrade, relativo alla compravendita dei diritti televisivi da parte della società Mediaset. Nel 2014, la Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione di Berlusconi dall’accusa di prostituzione minorile e abuso di potere nel cosiddetto “Caso Ruby”. La sentenza ha stabilito che non c’erano prove sufficienti per dimostrare la colpevolezza di Berlusconi. I giudici della sesta sezione penale hanno confermato la sentenza d’appello, che capovolgeva la condanna in primo grado a sette anni. La sesta sezione penale della Cassazione ha confermato l’assoluzione nel processo Ruby, rendendo così definitiva la sentenza d’appello e rigettando il ricorso del pubblico ministero di Milano, che ne aveva chiesto l’annullamento. Nel 2010, Berlusconi è stato anche assolto dall’accusa di diffamazione nel processo Unipol, in cui era stato accusato di aver diffuso notizie false e calunniose su un’azienda assicurativa.
Non so se tutto ciò possa giustificare la decisione assunta dal Governo centrale di concedere al Presidente Berlusconi i funerali di Stato. So comunque che questa scelta è basata su una legge dello Stato. La questione è, infatti, regolamentata con precisione dalla legge 36 del 1987 e, in particolare, dall’articolo 1 che recita: “Sono a carico dello Stato le spese per i funerali del Presidente della Repubblica, del Presidente del Senato, del Presidente della Camera dei deputati, del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Corte costituzionale, sia che il decesso avvenga durante la permanenza in carica, sia che avvenga dopo la cessazione della stessa”. “La disposizione di cui al precedente comma 1 – prosegue la legge – si applica anche ai funerali dei Ministri deceduti durante la permanenza in carica”. Si tratta quindi di un “atto dovuto” e non di una decisione “discrezionale” dell’esecutivo nazionale. Si può discutere sulla decisione del lutto Nazionale, ma francamente le polemiche accese registrate al capezzale del defunto Cavaliere mi sembrano inopportune, divisive e insignificanti. È importante ricordare che le polemiche e le opinioni sulla figura di Berlusconi sono molteplici e spesso contrastanti. Ci sono coloro che riconoscono i suoi contributi e successi nella politica, nell’economia e nello sport, mentre altri criticano il suo impatto sulla democrazia, sul pluralismo dell’informazione e sulla concentrazione di potere. In ogni caso, è doveroso riconoscere che Berlusconi ha avuto un ruolo significativo nella storia italiana e che la legge prevede che i funerali di Stato siano concessi a determinate cariche istituzionali. La discussione può sorgere sulla decisione di dichiarare il lutto Nazionale, ma le accese polemiche che si sono scatenate alla morte di Berlusconi sembrano essere inappropriate, in quanto non contribuiscono ad una riflessione seria e costruttiva sul suo lascito politico ed economico. È importante che il dibattito si svolga con rispetto e obiettività, riconoscendo sia i meriti che le critiche legate alla figura di Silvio Berlusconi. Solo attraverso una discussione equilibrata e basata sui fatti sarà possibile trarre conclusioni valide sul suo ruolo nella storia italiana e sulle conseguenze delle sue azioni nel panorama politico, economico e mediatico del paese. Il resto sarà affidato alla storia ovvero alla scienza chiamata a studiare l’epoca in cui è prevalso il cosiddetto “berlusconismo”, neologismo utilizzato linguaggio del nostro giornalismo e nella scienza politica per indicare le linee guida e i valori che hanno ispirato l’ azione politica del cavaliere, il suo modo di porsi nei confronti dell’ opinione pubblica e le peculiarità dei suoi successi politici, registrati in questi lunghi anni con l’avvento della cosiddetta nuova Repubblica. ( Francesco Garofalo)
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