Il cuore dell’8 marzo palpita per e in favore delle donne dell’Ucraina, di tutte quelle donne che hanno fornito e forniscono esempi quotidiani di grande generosità e di combattenti per la resistenza. L’otto marzo per pensare a tutte le donne che difendono la dignità individuale delle persone, che operano per la pace sociale, per la giustizia, la libertà e lo sviluppo delle comunità.
Un otto marzo diverso che pone al centro della ricorrenza le migliaia di donne costrette ad abbandonare la propria Patria per tentare di salvare la vita ai propri figli; un otto marzo per pensare a tutte le donne impossibilitate a scappare dalla guerra perchè impegnate a difendere i propri cari che versano in una condizione di salute precaria, bisognosi di cure continue e assistenza. La donna Ucraina, quindi, al centro del pensiero dell’odierna ricorrenza. Secondo l’UNHCR, infatti, sono oltre un milione le persone che stanno fuggendo dall’Ucraina, in maggioranza donne e bambini. Gli uomini tra i 18 e i 60 anni non possono lasciare il Paese perché sono chiamati a prendere le armi. Così, le donne abbracciano i propri figli maggiori, mariti, compagni, padri, fratelli e amici alla frontiera, intraprendendo il viaggio insieme ai più piccoli, alla ricerca di un sito sicuro, lontano dalle bombe e dalla devastazione in atto.