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Lo Spopolamento dei Piccoli Comuni si Combatte con la Fusione: La Sfida delle “Comunità Gerontologiche”

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Il sociologo Francesco Garofalo conia il termine “Comunità Gerontologiche” per descrivere la realtà di borghi in via di svuotamento, dove l’invecchiamento della popolazione è dominante. La Fusione dei Comuni può rappresentare una soluzione per invertire questa tendenza, attirando risorse per migliorare servizi sanitari e sociali.

Qualche giorno fa, ho avuto l’occasione di coniare il termine “comunità gerontologiche” per descrivere, anche in forma provocatoria ma non troppo, gruppi sociali o insediamenti caratterizzati da una predominanza di anziani e pensionati. Questa definizione mi è sembrata particolarmente adatta per raccontare la situazione dei nostri piccoli comuni, specialmente nelle aree interne e rurali, dove si assiste a un progressivo invecchiamento della popolazione, accompagnato da una riduzione dei giovani e da un calo delle nascite. Il termine “comunità gerontologiche”, sebbene non formalmente consolidato in ambito accademico, offre una rappresentazione efficace delle trasformazioni demografiche in atto. In sociologia, fenomeni come l’invecchiamento della popolazione e la transizione demografica sono descritti con termini simili, ma più generici. Concetti come “gerontocrazia” (il potere esercitato dagli anziani) o “società anziana” si riferiscono a dinamiche legate all’età, ma non catturano pienamente la specificità dei piccoli comuni italiani, dove la predominanza di anziani è ormai una realtà strutturale.

Un Fenomeno Diffuso nei Comuni del Savuto e Oltre

In molte aree interne, come nei piccoli comuni del Savuto, l’invecchiamento della popolazione è evidente. Le “comunità gerontologiche” si formano a causa di un insieme di fattori: il calo delle nascite, l’emigrazione dei giovani verso le città in cerca di migliori opportunità e l’aumento della speranza di vita. Questi cambiamenti demografici trasformano profondamente la struttura sociale ed economica di questi territori, generando nuove sfide per la coesione sociale e lo sviluppo economico.

Le Sfide delle Comunità Gerontologiche

Le “comunità gerontologiche” presentano alcune caratteristiche peculiari che rendono necessaria una riflessione sulle politiche pubbliche e le strategie di sviluppo locale:

  1. Invecchiamento strutturale: La popolazione anziana rappresenta una larga maggioranza, con una partecipazione ridotta al mondo del lavoro. La domanda di servizi sanitari e di assistenza è in aumento, ma la forza lavoro locale si assottiglia, creando un disallineamento tra domanda e offerta di servizi essenziali.
  2. Interazioni sociali e isolamento: Sebbene vi sia spesso un forte senso di solidarietà tra gli anziani, la mancanza di interazioni con le nuove generazioni può portare a un crescente senso di isolamento. Le relazioni intergenerazionali si riducono e, con esse, anche le opportunità di innovazione culturale e sociale.
  3. Cambiamenti economici: Nei comuni a predominanza anziana, l’economia si sposta sempre più verso settori come l’assistenza sanitaria e i servizi sociali, mentre settori tradizionali come l’agricoltura o il commercio locale soffrono la mancanza di forze giovani. Questo può portare a un progressivo impoverimento economico e a una diminuzione della vitalità commerciale.
  4. Cultura e identità: Le comunità gerontologiche tendono a preservare tradizioni e valori del passato, con una resistenza ai cambiamenti rapidi che caratterizzano le società più giovani e dinamiche. Questo può dare origine a una sorta di “conservazione culturale”, dove l’innovazione fatica a farsi strada.

Proposte per il Futuro

Il fenomeno delle “comunità gerontologiche” pone una serie di interrogativi sul futuro dei piccoli comuni italiani, ma allo stesso tempo offre spunti per politiche mirate. Ecco alcune delle possibili strategie per affrontare il problema dell’invecchiamento nelle aree interne:

  1. Incentivi per il ritorno dei giovani: Offrire agevolazioni fiscali, lavorative e abitative ai giovani che scelgono di rientrare o trasferirsi nei piccoli comuni potrebbe contribuire a invertire la tendenza allo spopolamento.
  2. Migliorare i servizi locali: Potenziare i servizi sanitari, educativi e di trasporto nelle aree interne potrebbe migliorare la qualità della vita e attrarre nuove famiglie, favorendo un equilibrio demografico più sostenibile.
  3. Digitalizzazione e sviluppo tecnologico: Investire nella digitalizzazione dei servizi e nella promozione del lavoro a distanza potrebbe rendere questi territori più attrattivi, offrendo opportunità lavorative anche in contesti isolati.
  4. Turismo e valorizzazione del patrimonio culturale: Promuovere il turismo sostenibile e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale di queste comunità potrebbe generare nuove fonti di reddito e attrarre visitatori e investimenti.

Le “comunità gerontologiche” rappresentano, in sintesi, una nuova chiave di lettura per analizzare le sfide e le opportunità dei piccoli comuni italiani. Sebbene la predominanza di anziani comporti difficoltà economiche e sociali, offre anche l’occasione di ripensare lo sviluppo locale in modo più inclusivo e sostenibile. Con politiche mirate e un approccio strategico, è possibile rivitalizzare questi territori, trasformando l’invecchiamento della popolazione in un’opportunità di crescita e innovazione. Tuttavia, è fondamentale superare gli egoismi e liberare nuove risorse e potenzialità per farlo ( Francesco Garofalo) francescogarofalo@unicz.it