Francesco Garofalo, sociologo, esplora il ruolo cruciale dell’ascolto attivo nell’apprendimento, nella costruzione del pensiero condiviso e nei processi relazionali all’interno della società odierna.
Lunedì 21 ottobre “Giornata dell’ascolto”. L’odierna ricorrenza dedicata all’ascolto attivo assume un’importanza notevole nella società attuale, sempre più conflittuale e, per certi versi, sempre più aggressiva anche a livello verbaleQuando ascoltiamo, attiviamo uno dei sensi più significativi per l’apprendimento, l’educazione e il rispetto delle norme che regolano la vita collettiva. L’udito, infatti, è il senso attraverso cui riceviamo i suoni, la voce e il pensiero degli altri, contribuendo così alla costruzione di un pensiero condiviso. La scienza conferma che il processo di ascolto coinvolge diverse aree del cervello, tra cui la corteccia uditiva, responsabile dell’elaborazione dei suoni, e le aree del linguaggio, che permettono la comprensione e l’interpretazione delle informazioni ricevute
Sviluppo sociologico
Dal punto di vista sociologico, l’ascolto è fondamentale nei processi relazionali e interpersonali. In ogni gruppo sociale, l’ascolto crea le basi per la coesione, la collaborazione e la comprensione reciproca. Gli individui, infatti, nascono e crescono in gruppi e, nel corso della vita, continuano a vivere esperienze diverse all’interno di contesti collettivi: dalle famiglie, alle scuole, fino agli ambienti lavorativi e professionali. Ascoltare, saper ascoltare e educare all’ascolto diventano competenze essenziali per garantire un funzionamento armonioso di queste comunità.
In una società dominata dall’immagine, come quella attuale, l’ascolto rischia di essere trascurato, nonostante la sua importanza rimanga centrale. L’immagine offre una modalità immediata di trasmissione di informazioni, ma l’ascolto consente una profondità di comprensione e un’interazione più riflessiva. L’educazione all’ascolto è dunque cruciale per contrastare l’iperstimolazione visiva che caratterizza la nostra epoca.
Importanza dell’ascolto e sistemi neurologici coinvolti
Saper ascoltare è importante perché favorisce la connessione con gli altri, stimola l’empatia e rafforza i legami sociali. A livello neurologico, l’ascolto attiva diverse aree del cervello: oltre alla corteccia uditiva, l’area di Wernicke e l’area di Broca, coinvolte rispettivamente nella comprensione e nella produzione del linguaggio, giocano un ruolo fondamentale nel processo di ascolto. Anche il sistema limbico, che regola le emozioni, può essere attivato quando l’ascolto è associato a un’interazione emotivamente carica.
Cambiamenti nell’ascolto e il ruolo della tecnologia
Oggi si ascolta meno di ieri? Alcuni studi e statistiche indicano che l’attenzione media si è ridotta a causa della sovrastimolazione tecnologica. I social media, i messaggi brevi e il multitasking hanno frammentato la nostra capacità di concentrazione e, di conseguenza, l’abilità di ascoltare attivamente. La tecnologia ha favorito in parte l’ascolto, ad esempio attraverso i podcast e i messaggi vocali, che hanno ampliato le possibilità di ricezione del suono e del contenuto. Purtroppo, l’eccessiva dipendenza dalle immagini nei media, come la televisione, ha portato a una minore attenzione alle parole e ai dettagli verbali. A differenza della televisione, che offre una combinazione di immagini e suoni, le nuove piattaforme privilegiano spesso il contenuto visivo, diminuendo così il tempo dedicato all’ascolto attivo. Per concludere, dal punto di vista sociologico, incentivare l’ascolto attivo è fondamentale per migliorare se stessi e le persone che ci circondano. L’ascolto crea spazi di dialogo e confronto che sono essenziali per la costruzione di relazioni solide e cooperative. In una società sempre più frammentata e veloce, la capacità di ascoltare attentamente permette di rafforzare l’empatia, ridurre i conflitti e promuovere una maggiore comprensione reciproca.
In sintesi, dal punto di vista sociologico, incentivare l’ascolto attivo è fondamentale per migliorare se stessi e le persone che ci circondano. L’ascolto crea spazi di dialogo e confronto che sono essenziali per la costruzione di relazioni solide e cooperative. In una società sempre più frammentata e veloce, la capacità di ascoltare permette, ancora, di ridurre i conflitti e promuovere una maggiore comprensione reciproca.
L’educazione all’ascolto può essere incentivata attraverso diverse strategie:
- Educazione formale: Le scuole e le istituzioni educative possono integrare pratiche di ascolto attivo nei programmi scolastici, favorendo la creazione di spazi di discussione e dialogo, dove gli studenti imparano a confrontarsi con gli altri in modo rispettoso e riflessivo.
- Formazione professionale: Nei contesti lavorativi, promuovere l’ascolto attivo attraverso workshop e programmi di sviluppo personale può migliorare la qualità delle interazioni tra colleghi, facilitare la risoluzione dei problemi e favorire un ambiente di lavoro più inclusivo e collaborativo.
- Comunità e gruppi sociali: All’interno delle famiglie, delle comunità e dei gruppi sociali, praticare l’ascolto attivo contribuisce a creare un ambiente di fiducia e apertura. È importante sviluppare la capacità di ascoltare senza giudizio, incoraggiando la condivisione di esperienze e pensieri.
- Tecnologie e media: La tecnologia può essere utilizzata come uno strumento per incentivare l’ascolto, tramite la creazione di contenuti che richiedono attenzione, come podcast educativi o dibattiti online che promuovono un confronto più approfondito e meditato.
Incentivare l’ascolto non solo arricchisce le relazioni interpersonali, ma stimola anche la crescita personale. Imparare ad ascoltare l’altro significa riconoscere la diversità delle esperienze umane e promuovere un dialogo inclusivo che arricchisce le comunità di cui facciamo parte.
(Francesco Garofalo- sociologo) francogarofalo@unicz.it