Libido, timori e tradimenti ai tempi del Coronavirus. I casi in cui il desiderio abbia preso il sopravvento sulla paura sono numerosi. Cospicui sono gli esempi di donne e uomini che non hanno resistito alla forza dirompente degli impulsi attrattivi e con bizzarri stratagemmi si sono lasciati andare, sfidando le regole e le paure del contagio pur di incontrare Lui o Lei in luoghi stravaganti e inediti.
Non si contano le lettere confidenziali, le testimonianze che raccontano frustrazioni percepite durante il lockdown e dalle quali emergono esperienze diversificate, positive per tanti che hanno riscoperto il piacere della complicità emotiva, dello stare bene insieme ma negative per molti che non hanno retto alla asfissiante e continua vicinanza fisica.
La presenza costante e assillante del proprio partner ha fatto emergere frustrazioni e angosce, tali da richiedere l’aiuto a psicologi ed esperti della materia. La quarantena ha messo in risalto come la vicinanza abbia inciso negativamente sul desiderio mentre, di contro, ha rivelato come la distanza abbia incentivato il desiderio, la libido e la fantasia verso le grandi, medie e micro passioni clandestine.
E allora ecco scattare nella mente dei soggetti che non riescono a trattenere le passioni giocare sull’astuzia per poter incontrare la persona desiderata all’esterno o attraverso altri strumenti messi a disposizione delle nuove tecnologie. Passeggiata con il cane? Corsetta inventata ..? Buttare la spazzatura? Visite lampo sul posto di lavoro? Emergenze inventate e così via. Questi espedienti hanno avuto la loro importanza per scambiare caldi sguardi, per dialogare, ma non sono stati sufficienti a soddisfare la relazione clandestina che di solito si basa sulla passione fisica e non platonica.
Allora agli amanti veri, desiderosi di comunicare, darsi appuntamenti in tempi di Coronavirus, non è rimasta che una scelta: ricorrere ai social. Non a caso Once’, app leader nello ‘slow dating’ con oltre 1,2 milioni di utenti in Italia (720mila uomini, 480mila donne), registra un incremento delle attività quotidiane del 40% dall’emanazione del Dpcm ‘io resto a casa’, un 10% in più rispetto a quanto rilevato nella settimana del 24 febbraio dopo la chiusura di uffici, scuole locali, quando le connessioni erano già aumentate del 30%”.
Molte le persone che si sono lasciate andare in corrispondenze sui social, cercando riparo nelle toilette a chattare, utilizzando whatsapp, sottoponendosi all’alto rischio di essere beccate. Altri ancora, più scaltri, hanno fatto ricorso a telegram che ha la chat segreta con l’autodistruzione dei messaggi in default. Con questo metodo, messo in atto in bagno, si sono messi al riparo di eventuali controlli da parte del coniuge.
La libido, il desiderio dell’altro/a ha raffinato le tecniche per sfuggire al controllo, ha affilato l’ingegno per ridurre le distanze e le sofferenze di cuore. Insomma il Lockdown ha rivelato tutta la fragilità dell’essere umano. Ha sottratto il piacere del contatto fisico, ma non ha interrotto, anzi ha dominato il flusso dei pensieri delle coppie definite “clandestine”.
L’amore “clandestino” è sempre esistito e continuerà ad esistere sempre: non sarà la Pandemia a fermare la sua dirompente carica energetica.
Il desiderio per l’amore esterno alle mura domestiche si è dimostrato più potente laddove già esistevano rapporti difettosi, tensioni, inclinati ma tollerati. A fine Pandemia sarà probabile che gli amanti si ritrovino ancor più legati di prima, mentre molti legami precari rischieranno di saltare in nome della libertà e del rispetto di se stessi. Sappiamo che oggi le relazioni extraconiugali sono molto diffuse rispetto a qualche anno addietro e che il 45 dei casi della rottura della relazione viene attribuita proprio all’infedeltà. Il tradimento sovente si consuma sul posto di lavoro e l’astinenza dall’ufficio, dalla fabbrica… ha accentuato ancor di più il trauma del distacco in tempo di Lockdown, incentivando il desiderio della vicinanza. La disconnessione affettiva dal proprio partner ha rafforzato, in questo periodo, la connessione con l’amante: lo smatfhone sempre a portata di mano, in bagno, sotto la doccia, in cucina, quando si va fuori a buttare la spazzatura ed in ogni luogo ha tenuto vivo e pulsante il legame.
La sofferenza avvertita per il forzato distacco, potrebbe originare nuovo coraggio per ottemperare a quell’intenso sentimento annunciato più volte di abbandonare il proprio coniuge, così da sancire finalmente la nuova vita sentimentale. D’altronde nel nostro Paese le infedeltà coniugali sono tantissime, sia da parte di Lei che di Lui, senza alcuna differenza.
La Pandemia potrebbe irrobustire l’idea dell’abbandono: dare una spallata al vecchio “amore” per abbracciare nuove passioni, che in modo intenso hanno occupato il pensiero e la fantasia nel periodo delle restrizioni delle libertà individuali.
Ma anche queste sono ipotesi. In realtà la vita potrebbe continuare come prima barcamenandosi in quel precario rapporto “plurale”, sorreggendo a vicenda un rapporto in cui passione e paura continueranno a integrarsi vicendevolmente, provocando stati emotivi altisonanti e umori diversificati.
Non sappiamo, neanche, se le prospettive di un aumento delle nascite si concretizzeranno, come ipotizzato da molti che si avvalgano della continua vicinanza per giustificare l’incremento delle nascite.
Osserveremo e valuteremo. Intanto attentiamo con fiducia che la vita riprenda, che il desiderio, assorbito dalle paure, possa riconquistare la dimensione fisica, corporea e sentimentale in tutte le relazioni, siano esse agitate, pacate o abituali.
La pandemia, insomma produrrà nuove regole nei rapporti affettivi e non solo interelazionali in cui l’uomo sarà sempre più cosciente che un corpo, anche se colmo di paura, non abbandonerà il desiderio. Il desiderare fa parte della natura stessa dell’individuo: è presenza di una deficienza; è un impulso dinamico, altruistico e solidale che sprona a ricercare la felicità che rappresenta lo stato di piacevolezza mentale che l’individuo vive, avverte e manifesta. Nessuna pandemia potrà inculcare tanta angoscia da escludere il desiderio in qualsiasi forma esso si esprime e si manifesti. (f.g.)