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Lega nostrana e nuova Calabria

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Salvini ha saputo intercettare il malessere sociale ma nel contempo ha dimostrato di essere un grande statista conducendo due forze politiche dall’apparenza “parallele” nel governo del Paese, senza tuttavia rompere con il centro destra. Un’operazione politica da grande statista che ricorda l’espressione utilizzata da Aldo Moro nell’era DC, definita perla del pensiero cattolico-democratico. Tutti Noi sappiamo che la formula Lega – Cinquestelle, non è praticabile per la regione Calabria legata alle motivazioni che tutti noi conosciamo. Salvini, infatti, ha dimostrato, con i fatti, di tenere fede al programma elettorale presentato con Berlusconi, la Meloni ed i moderati, riproponendo anche per le prossime elezioni regionali lo schema del centro destra unito. Nello stesso tempo ha tenuto a precisare, in occasioni diverse, di voler onorare il contratto di governo con di Maio, persona- definita – leale e coerente.
Allora che fare alla Calabria di fronte a questa realtà nazionale? Correre da soli con un candidato Governatore oppure lavorare per costruire una coalizione coerente con le idee dominanti nel centro destra? La legge regionale premia, come si sa, le coalizioni mentre penalizza le singole formazioni. La Lega calabrese saprà, al pari di Salvini, costruire alleanze tali da condurla al governo della regione? Saprà intercettare il malessere esistente e proporre un progetto culturalmente rivoluzionario in grado di rispondere ai bisogni della nostra gente?
Orbene. Correre da soli sarebbe un suicidio politico. Significherebbe consegnare ad altri il destino della Calabria, rivelerebbe l’incapacità della classe dirigente regionale della Lega di promuovere coesione all’interno del centro destra, considerato vincente e alternativo all’attuale governo guidato da Mario Oliverio.
La lega nazionale ha dimostrato di saper proiettare le sue idee nell’azione di governo e di saper rispondere alle esigenze delle comunità, conservando lo spirito popolare, connesso al territorio, democratico ma rigoroso e fermo su alcuni “valori” propri della lega. Le capacità politiche, culturali e lungimiranti della Lega calabrese sono ancora tutte da dimostrare. Essa vive e pulsa grazie a Salvini e arriverà il momento in cui alla Leadership sarà chiesto il conto degli obiettivi raggiunti sul piano della costruzione di una politica regionale capace di governare gli antichi ed i nuovi processi economici e culturali presenti nel difficile contesto calabrese. La prova più difficile da superare non sarà la tornata elettorale delle Europee , dalla quale uscirà vittoriosa, affermando la sua crescita di consensi. Le capacità propositive e aggreganti della Leadership calabrese saranno valutate dal popolo leghista e non, soprattutto in base ai risultati che essa riuscirà ad ottenere a livello territoriale dove l’incidenza del gesto politico della dirigenza locale renderà visibile e palpabile il lavoro compiuto. La Lega calabrese sarà chiamata, al pari del Movimento Cinquestelle, ad individuare e proporre agli elettori una formazione, una squadra di uomini che sul terreno di gioco politico possa contrastare gli atavici vizi, gli antichi difetti registrati nella gestione del potere regionale. dalla lega si pretenderà di innalzare barriere verso il malaffare, verso gli sprechi delle risorse pubbliche, verso i “privilegi rubati” e in primo luogo verso lo strapotere delle mafie. Il popolo si attende che la Lega porti in campo uomini coraggiosi, preparati e onesti cui affidare l’onere di rendere esecutivi gli indirizzi programmatici e valoriali espressi dal centro destra, da presentare in forma rinnovata nei contenuti e nel modo di gestire la cosa pubblica.
Si passi, dunque dal dire al fare, concretizzando proposte condivise, durature che non facciano soltanto sognare i calabresi, ma siano sostenute da idee in grado di essere trasformate in fatti politici concreti . Il tempo stringe e la Calabria degli onesti attende con fiducia le risposte del nuovo che avanza e che intende affermarsi come forza dirompente all’interno del futuro governo regionale.