“Oggi il mondo del lavoro risulta essere diviso, frantumato ed in competizione tra i lavoratori. Un lavoratore non solo deve farsi raccomandare ma addirittura pagare, per “vivere lavorando”. Al lavoratore, quindi, vengono negati “valori di democrazia e libertà individuali”. Nel suo appassionato e articolato intervento svolto, nel salone della CGIL di Cosenza, durante l’Attivo allargato dei metalmeccanici, presenti i massimi esponenti della Fiom calabrese, Maurizio Landini ha rilevato come vi sia la necessità “non solo di riconquistare diritti che sono stati tolti, ma modificare il pensiero culturale creando un modello sociale diverso” capace di salvaguardare la tenuta democratica dell’intero Paese. In un comunicato vengono riportate i temi sviluppati dal segretario nazionale della Fiom nel corso del partecipato evento, presieduto da Giuseppe Guido, segretario generale della Cgil Pollino Sibaritide Tirreno . Il segretario Nazionale, al quale sono state affidate le conclusioni dell’Attivo, ha offerto ai presenti profonde flessioni di carattere umano e sociale: uomini, donne e bambini – ha affermato – sfuggono da terre martoriate dalle guerre, emigrano per migliorare la loro condizione umana, sono clandestini e si fanno muri per interrompere questo flusso migratorio di disperati”. Il segretario nazionale della FIOM ha posto l’accento anche sui poteri forti, sul pareggio di bilancio, sulla riforma Fornero, sulla riforma della scuola “contestata dalla maggioranza degli insegnanti, sulla riforma del lavoro con il Job Act, con il risultato di aver prodotto più precarietà, disoccupazione e disuguaglianze sociali”. Il Sindacato – ha sostenuto – dovrà essere quindi autonomo ma non indifferente alle scelte del governo, con contenuti ed azioni come i due quesiti referendari sui Voucher e la legge sugli appalti che in 100 anni di storia la CGIL non aveva mai proposto. Poi penseremo a riprenderci l’art.18 che oggi – ha evidenziato – da la possibilità agli imprenditori di licenziare collettivamente risparmiando, invece di ricorrere agli ammortizzatori sociali o alle tante decantate tutele crescenti. Dobbiamo riuscire a convincere con due SI, 26 milioni di Italiani, dell’importanza dei due quesiti referendari. Abbiamo livelli di disoccupazione – ha continuato il segretario nazionale- del 12% come media nazionale e al 40% tra i giovani, l’età pensionabile e le ore di lavoro più alte d’Europa.
Il segretario della Fiom ha affrontato ancora il tema inerente la rapida evoluzione tecnologica, robotica, digitalizzazione, intelligenza artificiale,soffermandosi sulle libertà sancite dalla Costituzione, fondata su una pluralità di partiti, su una società che rispetti tutte le libertà meno una…quella che permette di sfruttare il lavoro di altri essere umani… perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane. Quest’ultima parte anche se sono passati 48 anni, è di Enrico Berlinguer ma credo si “sposi bene” con il pensiero odierno della FIOM-CGIL.
I temi più sentiti, compresi nel pensiero della Fiom , conquistano lo spazio della relazione introduttiva affidata al segretario regionale della FIOM CALABRIA , Massimo Covello. “ Non è facile per una organizzazione sociale come la nostra – ha detto il segretario regionale – riuscire a tenere unito un fronte e dare voce al disagio, in un ruolo che è contemporaneamente di rivendicazione e di proposta, di orientamento e di denuncia”.
“E’ uno sforzo che la CGIL Calabria, come mai negli ultimi anni, sta compiendo, con slancio, passione e spirito unitario, anche recuperando una credibilità ed una autonomia colpevolmente dilapidata negli anni scorsi”.
Tuttavia io penso, e come FIOM Calabria pensiamo, sia giunto il momento di portare in piazza i bisogni sociali, di raccordare le varie proteste perché trovino sbocco in una mobilitazione unitaria e generale nel più breve tempo possibile, anche per evitare approcci neocorporativi e risposte parziali che rischiano di alimentare anche guerre tra poveri e farci apparire – ha continuato Massimo Covello – anche noi responsabili d una condizione diventata insostenibile: per colpa del Governo, della Regione, di un sistema imprenditoriale nazionale e locale famelico e poco incline alla responsabilità sociale. “ Serve un PIANO PER IL LAVORO e serve attivare IL REDDITO DI DIGNITA’” ha detto con determinazione Covello il quale rammenta le vertenza aperte in ogni settore.
Finora – ha detto – solo annunci roboanti, elencazioni di strumenti di finanziamento comunitari, nazionali , di cui si parla ed il cui impatto è sempre di là da venire: vedi il Patto per la Calabria e per l’Area Metropolitana di RC; vedi La Programmazione Comunitaria 2014/20; vedi le risorse non spese della programmazione 2007/2013, vedi gli investimenti dei grandi gruppi nazionali: ENEL, ANAS, TELECOM, Poste Italiane, TreniItalia, ecc..
In questo contesto – di cui certamente diranno meglio i compagni, Calabrone, Guido e Sposato della CGIL di Cosenza, Pollino e Regionale, che ringrazio per aver voluto organizzare con noi questo attivo – la FIOM, dopo tanti anni è riuscita a riconquistare ha sostenuto il Segretario regionale della Fiom – il CCNL della grande industria metalmeccanica che avrà vigenza dal 2016 al 2019. La manifestazione si è svolta nel rispetto del programma stabilito.