La risposta: “Non passerelle, ma democrazia partecipata“
Abbiamo letto con attenzione la nota stampa ( che si riporta in forma integrale in questo articolo) a firma del Sindaco Pasquale De Rose, in merito al tema delle fusioni dei Comuni, e desideriamo commentare il contenuto nel rispetto della democrazia e dei principi di trasparenza, che riteniamo fondamentali in un confronto costruttivo su questioni di interesse pubblico. La posizione del Sindaco Pasquale De Rose, che si oppone alle fusioni dei Comuni, è chiara e netta, ma non priva di critiche verso chi promuove queste iniziative. In particolare, De Rose ha definito le riunioni e i dibattiti sul tema come semplici “passerelle”. Riteniamo, invece, che tali incontri rappresentino spazi fondamentali di democrazia partecipata, dove si discute apertamente di problemi reali e di soluzioni concrete per il territorio. Temi come la viabilità intercomunale, l’utilizzo condiviso delle risorse, lo spopolamento dei centri storici e il sottosviluppo richiedono non solo analisi ma anche confronto, per imboccare la strada dello sviluppo serio e inclusivo, sempre nel rispetto delle comunità locali.
Invito al dialogo. Questa testata giornalistica sarà lieta di accogliere la voce e il pensiero del Sindaco De Rose, offrendo la possibilità di un’intervista per approfondire il suo punto di vista e partire da una riflessione sul futuro del Comune di Altilia. Un confronto diretto potrebbe aiutare a fare chiarezza e a stimolare un dibattito ancor più costruttivo.
Un invito ai Sindaci
Nel frattempo, il Comitato Promotore della Fusione dei Comuni a Sud di Cosenza ha pubblicato, da qualche giorno, sui social un avviso rivolto a tutti i sindaci, invitandoli a un pubblico incontro. Questo momento di dialogo sarà un’importante occasione per confrontarsi su un tema che risale agli anni Sessanta e che oggi, con la proposta di fusione della grande Città di Cosenza, assume un’urgenza strategica. Considerata la sua sensibilità nei confronti dei problemi trattati, non mancherà di garantire la sua partecipazione
La necessità di evitare l’isolamento del territorio e di promuovere uno sviluppo equilibrato per aree omogenee, basato sui principi di inclusione e partecipazione, è più attuale che mai. Crediamo che tutti i rappresentanti delle comunità, indipendentemente dalle loro posizioni personali, debbano partecipare a questo importante dibattito, offrendo contributi concreti al futuro del territorio. Infine, vogliamo rassicurarLa che il nostro impegno, sia come operatori dell’informazione sia come cittadini del territorio, è mosso esclusivamente dal desiderio di contribuire a un dibattito sereno e produttivo, senza alcuna ricerca di visibilità o strumentalizzazione
Ribadiamo la nostra posizione: sosteniamo il diritto dei cittadini di esprimersi e decidere. Se il popolo sarà favorevole alle fusioni e queste risulteranno fattibili e sostenibili, saremo pronti a offrire il nostro supporto. Confidiamo che il confronto possa proseguire con reciproco rispetto e apertura.
La Sua posizione contro le fusioni dei Comuni appare chiara e rispettabile. Tuttavia, permettiamo di sottolineare che riteniamo sia necessario affrontare il dibattito con apertura e disponibilità al confronto. Le iniziative pubbliche e gli incontri su temi quali viabilità intercomunale, utilizzo condiviso delle risorse, piani strutturali e sviluppo del territorio non possono essere liquidati come “passerelle”. Questi spazi rappresentano invece momenti essenziali di partecipazione democratica, finalizzati a cercare soluzioni per i problemi che Lei stesso ha evidenziato, come il sottosviluppo, lo spopolamento dei centri storici e i ritardi nei progetti di interesse comune.
La democrazia richiede rispetto per le scelte collettive. È evidente che il popolo è e deve restare sovrano. Nel caso delle fusioni dei Comuni, la volontà dei cittadini, espressa attraverso strumenti democratici come il referendum, deve essere il punto di riferimento imprescindibile. Qualora la comunità di Altilia, insieme ad altre, si esprimesse favorevolmente, riteniamo che ogni amministratore pubblico abbia il dovere di prenderne atto e di adeguarsi a tale decisione.
I problemi del territorio richiedono riflessioni condivise. Se, come Lei evidenzia, vi sono difficoltà croniche nella viabilità intercomunale, nel coordinamento delle risorse e nella rivitalizzazione delle economie locali, occorre considerare ogni soluzione possibile, inclusa la fusione dei Comuni, purché sostenibile e vantaggiosa per i cittadini. La fusione non è una panacea, ma laddove le differenze tra i Comuni si riducono, come Lei stesso ha riconosciuto, potrebbe rappresentare uno strumento per semplificare e migliorare la gestione amministrativa. Vogliamo, quindi, rassicurare il sindaco del piccolo Comune Altilia che il nostro impegno, sia come operatori dell’informazione sia come cittadini del territorio, è mosso esclusivamente dal desiderio di contribuire a un dibattito sereno e produttivo, senza alcuna ricerca di visibilità o strumentalizzazione.
Confidiamo che il confronto possa proseguire con reciproco rispetto e apertura.
Con cordialità. La redazione
Nota Stampa a firma del sindaco, Pasquale De Rose.
“Gli eletti nelle Istituzioni Regionali e Parlamentari di tutti i Partiti, invece di fare passerelle per incontri finalizzati a fare scomparire le tradizioni, le storie dei piccoli Comuni, che restano una risorsa di buon governo Per l’Italia, perché non rivolgono la loro attenzione per rendere prioritariamente in questa area del Savuto collegamenti di viabilità più efficienti. Se si pensa che raggiungere un Comune ad un altro è un’impresa con tempi di percorrenza notevoli, come, soprattutto di alcuni Piccoli Comuni del Basso Savuto, è più facile raggiungere Cosenza o Catanzaro e non Rogliano. Perché prima di discutere sulla fusione tra Comuni non si pensa di realizzare una strada degna di questo nome per un rapido collegamento Piano Lago – Rogliano? Sembra, fra l’altro, strano, che nelle sedi Romane dell’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni siamo d’accordo per mantenere l’Unione dei servizi, e contrari alla fusione e tornando nella nostra zona alcuni amici dei Comitati per il si, sono sostenitori delle fusioni, addirittura tra Comuni lontani mille miglia, come sopra sostenuto, che per raggiungerli sarebbe più facile con un aereo. Abbiamo notato che in una foto apparsa su Gazzetta del Sud “ci manca solo una foto del Paradiso”, a meno che questi signori dei comitati sperano che con la fusione dei Comuni potranno ritagliarsi un ruolo di visibilità in “qualche condominio”. E le Istituzioni Regionali perché non ascoltano i consigli comunali che rappresentano la cittadinanza? Perché la Regione Calabria non propone un referendum popolare consultivo con potere decisionale? Restiamo contrari alle fusioni sulla carta fatte a tavolino in modo arbitrario contro i dettami della democrazia tra territori lontani senza uno studio adeguato di fattibilità. Si invece alle fusioni tra Piccoli Comuni limitrofi raggiungibili facilmente con collegamenti adeguati. Siamo d’accordo con il Sindaco di Cosenza Franz Caruso quando propone che le scelte devono essere determinate in modo democratico, ascoltando le realtà locali. Non ci si serve delle popolazioni solo per interessi di ritagliarsi territori per fini egoistici elettorali. Nel Basso Savuto tra Comuni limitrofi si potrà creare un Comune di 7-8 mila abitanti o unendo i servizi, e con la partecipazione e la volontà popolare si potrà creare un unico Comune. Le tradizioni secolari, le storie, le abitudini dei cittadini non si cancellano a tavolino, o peggio con sentenze di qualche Magistrato, e chi pensa di farlo saranno i cittadini a punire questo atteggiamento di arroganza e di prepotenza. La dignità e il ruolo del cittadino vanno sempre e comunque rispettati. Nei Piccoli Comuni nell’Associazione Nazionale condividiamo un progetto di unione di servizi, ma se fusione dovrà essere, dovrà realizzarsi con adeguati studi di fattibilità e ascoltando in modo determinante la volontà popolare. Su questa impostazione stiamo preparando come Piccoli Comuni dell’area del Savuto un documento e uno studio di fattibilità, con consulenti dell’Università della Calabria, che sarà sottoposto al Presidente della Giunta Regionale e a tutte le forze politiche. Le piccole realtà democratiche non vanno cancellate con documenti stabilendo criteri che il giorno dopo non saranno più rispettati e in favore solo di qualche Comune più grande, pur nel rispetto assoluto di quella realtà locale”