Bullismo e cyberbullismo: un’emergenza da contrastare
Venerdì 7 febbraio 2025 si celebra la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, istituita nel 2017 su iniziativa del Ministero dell’Istruzione nell’ambito del Piano nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola. Questa ricorrenza rappresenta un momento cruciale per promuovere il rispetto reciproco e la consapevolezza digitale, coinvolgendo il mondo educativo e sociale in una riflessione profonda su questi fenomeni sempre più diffusi.
Bullismo e cyberbullismo: fenomeni in crescita
Il bullismo e il cyberbullismo si manifestano attraverso comportamenti aggressivi e intenzionali, di natura verbale, fisica e sociale, che si ripetono nel tempo e che possono verificarsi sia nella realtà che online. Alla base di questi episodi vi è sempre uno squilibrio di potere: chi aggredisce lo fa per ferire e umiliare la vittima, che spesso non riesce a difendersi. Questi atti di violenza sono spesso motivati da discriminazione e intolleranza nei confronti di chi è percepito come “diverso”, sulla base di etnia, religione, caratteristiche psicofisiche, genere, identità di genere, orientamento sessuale o situazione familiare.

Dati allarmanti: la fotografia del fenomeno
Secondo la Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children – HBSC Italia 2022, gli episodi di bullismo sono più frequenti tra i più giovani (11-13 anni) e tra le ragazze. Se la diffusione del bullismo rimane stabile rispetto ai dati del 2017/18, il fenomeno del cyberbullismo è invece in crescita tra gli 11 e i 13 anni, evidenziando l’impatto sempre più pervasivo della rete.
In Italia, il 37% dei bambini e adolescenti è esposto a messaggi d’odio online, mentre il 34% entra in contatto con immagini violente e disturbanti. Inoltre, secondo il rapporto La condizione dell’infanzia nell’Unione Europea 2024 dell’UNICEF, nel 2021 circa un terzo dei bambini di 10 anni nei Paesi UE non era in grado di valutare l’affidabilità di un sito web. Un’indagine del 2020 condotta in 15 Paesi dell’UE ha rivelato che circa il 10% dei minori tra i 9 e i 16 anni ha subito episodi di cyberbullismo almeno una volta al mese nell’ultimo anno. Tra gli adolescenti tra i 12 e i 16 anni, tra l’8% e il 17% ha visualizzato contenuti pericolosi online e il 13% ha ricevuto richieste sessuali indesiderate più volte nell’arco di un anno.
L’impegno dell’UNICEF e il messaggio di Camilla Mancini
L’UNICEF Italia continua a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema, sottolineando che “il bullismo e il cyberbullismo rappresentano problematiche urgenti che necessitano di interventi educativi mirati, volti a tutelare i giovani e a incoraggiare un utilizzo consapevole e sicuro delle tecnologie”, come affermato da Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia. “Queste forme di aggressione sono intenzionali, ripetute e caratterizzate da uno squilibrio di potere tra chi le mette in atto e chi ne è vittima, con possibili conseguenze emotive molto gravi”.
In occasione della Giornata nazionale, UNICEF Italia lancia il video “Rompi il silenzio, ferma il bullismo”, con protagonista la schermitrice Camilla Mancini, volto della campagna di sensibilizzazione. L’atleta invita bambini e ragazzi vittime di bullismo e cyberbullismo a non restare in silenzio, ma a condividere le proprie esperienze e chiedere aiuto. “Chiedere aiuto è un segno di forza, non di debolezza”, ricorda Mancini, ribadendo l’importanza di denunciare questi episodi e di non affrontarli da soli.
Conclusione
Il bullismo e il cyberbullismo continuano a rappresentare una sfida complessa per la società, che richiede un impegno costante da parte di istituzioni, scuole, famiglie e organizzazioni. La Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo offre l’opportunità di riflettere e di agire concretamente per prevenire e contrastare questi fenomeni, promuovendo un ambiente sicuro e rispettoso per tutti i giovani.