I piccoli Comuni motori dell’economia del Paese. Non è una semplice opinione espressa per senso di appartenenza ad una piccola comunità, ma soprattutto il risultato di uno studio, reso pubblico attraverso la stampa nazionale e locale, Ida Paola Cerenzia, consigliere comunale di Santo Stefano di Rogliano (CS) e capogruppo consiliare di ” Comune in Comune”, commenta i dati rilevati dall’analisi effettuata dalla Cgia che definisce i piccoli comuni italiani “il motore dell’economia produttiva italiana” (lo studio non include però i settori dell’agricoltura, dell’intermediazione finanziaria, delle assicurazioni e della Pubblica Amministrazione).Nelle amministrazioni con meno di 20 mila abitanti è ubicato, infatti, il 41% delle imprese italiane e dei lavoratori dipendenti (esclusi quelli pubblici). La maggior parte delle aziende italiane e di lavoratori dipendenti ha base, quindi, nei piccoli comuni dell’Italia. Ecco perché le realtà più piccole del nostro Paese producono più Pil delle grandi città. Ida Paola Cerenzia, capogruppo consiliare del piccolo Comune del Savuto, commenta i dati rilevati dall’ analisi della Cgia che definisce i piccoli comuni italiani “il motore dell’economia produttiva italiana” (lo studio non include però i settori dell’agricoltura, dell’intermediazione finanziaria, delle assicurazioni e della Pubblica Amministrazione). Se eleviamo la soglia, nei comuni sotto i 100mila abitanti, il Pil prodotto è il 66 per cento del totale, si impiega il 69 per cento degli addetti nelle imprese private e le imprese ubicate sono addirittura il 71 per cento. Tranne che in Lazio e in Liguria, la gran parte della ricchezza nel Paese viene “generata” in questa classe dei Comuni. Le amministrazioni locali del Comprensorio Savuto dovranno porre maggiore attenzione sui temi di grande interesse sociale ed economico del sistema Paese, “ragionando in grande”, sostenendo con fatti concreti i sistemi produttivi locali, proponendo e realizzando progetti adeguati alla crescita dell’economia locale. Gli amministratori locali dei piccoli Comuni , ubicati nel comprensorio a sud di Cosenza, dovranno spendere le loro energie nel costruire una rete di servizi efficienti per sostenere lo sviluppo locale, indirizzando l’attenzione sulla tutela dell’ambiente, sull’adeguatezza delle infrastrutture, sul recupero del patrimonio artistico e culturale presente sul territorio. I piccoli Comuni distribuiti nella zona dovranno dotarsi di piani che accolgano i frutti e la creatività proveniente dal mondo giovanile e da settori avanzati dell’economia. Le amministrazioni locali – sostiene ancora Cerenzia- di fronte a questi dati devono ricercare unità di intenti per redigere progetti di fusione dei Comuni laddove il territorio risulta già integrato e unito, non solo a livello orografico, ma soprattutto a livello urbanistico, infrastrutturale e di servizi. I dati che emergono dallo studio dimostrano come degli 825,4 miliardi di euro di valore aggiunto prodotto da tutte le aziende private presenti nel Paese (pari a poco meno della metà del Pil nazionale), 541,7 miliardi siano generati nelle piccole e medie Amministrazioni comunali e 283,6 miliardi nelle grandi. Ciò deve spronare tutti i Sindaci e gli amministratori locali a lavorare per costruire insieme nuovi modelli di sviluppo avanzati, soffermando la loro attenzione sui vari comparti produttivi, utilizzando le risorse pubbliche, provenienti dal PNRR e da altre fonti, con parsimonia, lungimiranza e trasparenza. Nella seconda decade di settembre, la Calabria ospiterà l’assemblea nazionale dei Sindaci dei Piccoli Comuni d’Italia, la festa nazionale dell’Anpci e la cerimonia finale del Premio letterario Nazionale, riservato alla promozione e valorizzazione dei Comuni di piccole dimensioni demografiche. Un evento straordinario, una due giorni ricca di eventi, che si svolgerà sul territorio del Comune di Staletti (CZ) , località Copanello, nella splendida cornice della Baia dell’Est, a testimonianza dell’insostituibile ruolo che svolgono gli enti locali in favore delle popolazioni, dell’ arte, della cultura e dell’economia del sistema Paese. I dati che emergono confermano ancora una volta come i Piccoli Comuni siano il vero motore dell’economia produttiva del Paese e governarli con conoscenza, scienza e competenza, fa bene all’economia del proprio Comune e all’economia dell’intero Paese.