Tecnologie e cooperazione internazionale come leve per promuovere lo sviluppo economico e sociale, ridurre la povertà e garantire un futuro inclusivo
Lunedì 24 ottobre 2024 si celebra la Giornata Mondiale dell’Informazione sullo Sviluppo, istituita nel 1972 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Questa data coincide con la fondazione delle Nazioni Unite nel 1945 e con l’adozione, nel 1970, della Strategia Internazionale per lo Sviluppo. L’obiettivo della ricorrenza è richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica globale sulle sfide legate allo sviluppo e incoraggiare nuovi sforzi per la cooperazione internazionale. In questa occasione, è importante ricordare il primo articolo della Dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo, adottata nel 1986: “Il diritto allo sviluppo è un diritto umano inalienabile, in virtù del quale ogni persona e tutti i popoli hanno il diritto di partecipare, contribuire e beneficiare dello sviluppo economico, sociale, culturale e politico, in cui tutti i diritti umani e le libertà fondamentali possono essere pienamente realizzati”. Questo principio richiede un impegno concreto e costante da parte di ciascuno. Anche l’Europa ha mostrato il suo sostegno a questa causa, con la Decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 (Decisione UE n. 472/2014), che ha proclamato il 2015 come Anno Europeo per lo Sviluppo.
La diffusione delle informazioni è un elemento chiave per promuovere lo sviluppo economico, che a sua volta incide positivamente sul benessere delle comunità. Gli investimenti nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno trasformato il modo in cui i cittadini partecipano alla vita pubblica e privata, oltre a influenzare come i governi forniscono servizi e le aziende interagiscono con i consumatori. In particolare, queste tecnologie possono stimolare una crescita economica inclusiva e sostenibile, contribuendo a ridurre la povertà e favorire l’inclusione sociale, oltre a supportare lo sviluppo di politiche innovative. Questi sforzi sono fondamentali per favorire l’integrazione economica globale, specialmente nei paesi in via di sviluppo e in quelli più svantaggiati.
Il rapporto biennale del Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite fornisce un’analisi completa sull’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) nel migliorare il settore pubblico, rendendolo più efficiente, trasparente, accessibile e aperto alla partecipazione dei cittadini nei 193 Stati membri dell’ONU. L’Indagine sull’e-government del 2016 si focalizza su come le TIC e l’amministrazione digitale possano supportare il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030.
L’indagine rileva che tutti i paesi stanno gradualmente adottando le TIC per migliorare i servizi pubblici e coinvolgere i cittadini nei processi decisionali. Tuttavia, persistono notevoli differenze tra gli Stati, dovute a fattori come il limitato accesso alle tecnologie, la povertà e l’iniquità sociale, che impediscono a molte popolazioni di sfruttare appieno le opportunità offerte dalla digitalizzazione per uno sviluppo sostenibile. Un uso efficace delle tecnologie da parte dei governi può contribuire a garantire il pieno godimento dei diritti sociali, promuovendo al contempo una società trasparente e accessibile a tutti. Per massimizzare l’impatto dell’e-government sullo sviluppo sostenibile, è essenziale implementare misure che assicurino l’accesso alle TIC, rendendo le istituzioni pubbliche più efficienti e reattive alle esigenze sociali. La comunità internazionale concorda sull’importanza di intensificare gli sforzi per garantire l’accesso alla digitalizzazione nei paesi più svantaggiati. L’impegno per la riduzione della povertà, la protezione della salute, l’accesso all’istruzione e la lotta alle disuguaglianze sono aspetti cruciali per il successo dello sviluppo sostenibile e devono essere al centro delle iniziative volte a potenziare l’informazione e la comunicazione. È inoltre necessario favorire la partecipazione attiva dei paesi in via di sviluppo nei dibattiti internazionali, per stimolare investimenti nelle infrastrutture e promuovere lo sviluppo sostenibile, garantendo un ampio accesso ai servizi correlati.