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Giornata mondiale contro l’AIDS: l’importanza della prevenzione e dei diritti

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In aumento le nuove diagnosi di HIV in Italia: focus sulla sensibilizzazione e sull’accesso precoce alle cure per porre fine all’epidemia entro il 2030. Il 1° dicembre si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale contro l’AIDS, un’occasione per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e dell’accesso precoce alle cure.

Lo slogan scelto da UNAIDS per la campagna 2024 è “Take the rights path” (“Prendi la strada giusta” o, in alternativa, “Prendi la strada dei diritti”). Il messaggio sottolinea l’importanza di mettere al centro i diritti umani e di coinvolgere le comunità nella lotta all’HIV. L’obiettivo è ambizioso: eliminare l’AIDS come minaccia per la salute pubblica entro il 2030. Dati aggiornati sull’HIV in Italia. Secondo il più recente rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (novembre 2024), le nuove diagnosi di HIV sono in aumento, segnando un ritorno ai livelli pre-pandemia. Ecco i principali dati: Nuove diagnosi di HIV: nel 2023 sono state 2.349, in crescita rispetto alle 2.140 del 2022, ma ancora inferiori alle 2.510 del 2019. Di queste, il 60% è avvenuto in una fase avanzata della malattia, con una conta di linfociti CD4 inferiore a 350.

Nuove diagnosi di AIDS: nel 2023 sono state 532, contro le 444 del 2022 (647 nel 2019).

Incidenza dell’HIV: nel 2023 si registrano 4 nuove diagnosi ogni 100.000 abitanti, con i maschi tra i 30 e i 39 anni come gruppo più colpito. Tra le donne, l’incidenza maggiore si riscontra nella fascia di età 25-29 anni. Distribuzione regionale: il Lazio ha il tasso più alto di nuove diagnosi (5,5 ogni 100.000 residenti), seguito da Umbria ed Emilia-Romagna (5,0). Il Veneto (1,1) e la provincia di Trento (1,8) registrano i tassi più bassi. Modalità di trasmissione: il 38,6% delle nuove diagnosi riguarda uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (906 casi), seguiti da maschi eterosessuali (625) e donne eterosessuali (495).

Barbara Suligoi, direttrice del Centro Operativo AIDS dell’ISS, sottolinea un dato preoccupante: “Dal 2015 cresce il numero di persone che scoprono l’infezione in fase tardiva, quando il sistema immunitario è già compromesso. Nel 2023, due terzi degli eterosessuali e più della metà degli MSM (uomini che fanno sesso con uomini) hanno ricevuto una diagnosi tardiva, con un’infezione contratta molto tempo prima”. Le sfide della prevenzione Anna Teresa Palamara, responsabile del Dipartimento Malattie Infettive dell’ISS, ricorda che, nonostante i progressi terapeutici, è fondamentale mantenere alta l’attenzione: “Grazie alle nuove terapie, l’AIDS non è più un’emergenza sanitaria come in passato, ma è essenziale continuare a puntare sulla prevenzione, soprattutto tra i giovani”. Il World AIDS Day è un invito all’azione, un’occasione per sostenere chi vive con l’HIV e per lavorare insieme alla fine dell’epidemia, senza lasciare indietro nessuno.

https://www.iss.it/documents/20126/0/Notiziario+COA+casi+HIV+e+AIDS+2023.pdf/8b1aaae1-d985-b6bc-bc67-42be27e32886?t=1732285696251

Per approfondire: https://www.iss.it/documents/20126/0/Notiziario+COA+casi+HIV+e+AIDS+2023.pdf/8b1aaae1-d985-b6bc-bc67-42be27e32886?t=1732285696251