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Fusione Urbana: Prospettive per Cosenza, Castrolibero e Rende nella Regione Calabria

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Quale denominazione  dovrebbe assumere la grande città che si sta delineando tra Cosenza, Rende e Castrolibero? Si discute nell’ambito del gruppo del centro destra regionale e non solo se considerare il metodo utilizzato per la fusione Corigliano-Rossano, oppure individuare un altro approccio che possa semplificare la qualificazione della Città che emergerà dalla fusione dei tre Comuni. Intanto si viene a sapere che nella giornata di domani si riunirà la I Commissione – Affari istituzionali della Regione Calabria presieduta da Luciana De Francesco, che tornerà ad occuparsi della specifica proposta di legge. Non si conosce ancora la data del Referendum. Il mese  potrebbe  essere  settembre 2024, periodo in cui i cittadini dei tre comuni dovrebbero essere consultati sulla prospettiva della fusione. Il loro voto non sarà vincolante, ma non tenere conto di un voto contrario rafforzerebbe il concetto, già dilagante specialmente nel centrosinistra, di un’azione legislativa imprudente.

La fusione dei Comuni è nota per suscitare posizioni divergenti tra i vari gruppi politici e all’interno delle stesse comunità. Per quanto riguarda i Comuni più grandi, anche la magistratura contabile ha sottolineato che “la fusione di Comuni di dimensioni più ampie va maggiormente valutata sotto il profilo dell’efficacia e dell’efficienza, poiché deve essere dimostrato il reale vantaggio operativo. L’unione, fino a una certa soglia dimensionale, porta indiscutibilmente benefici. Tuttavia, dal punto di vista economico, “superando i 60.000 abitanti potrebbero invece manifestarsi effetti opposti a causa dell’aumento della complessità”