Il progetto di fusione mira a contrastare l’isolamento e lo sviluppo diseguale, promuovendo coesione e cooperazione tra i comuni della zona.
La costituzione del Comitato pro Fusione dei Comuni, nata per accelerare un progetto strategico per il comprensorio del Savuto, sta riscontrando un crescente supporto da parte dei cittadini. Questi ultimi chiedono con determinazione che venga avviata la fase di realizzazione, considerata indispensabile per contrastare il sottosviluppo e l’emarginazione che affliggono l’area. La mancata fusione, infatti, ha già causato danni all’economia locale, impedendo al comprensorio di accedere ai finanziamenti e alle risorse statali previsti per le fusioni. Più il tempo passa, maggiori saranno le perdite per il Savuto; la fusione è vista, dunque, come una concreta speranza di crescita per il territorio.
l dibattito si è intensificato grazie agli incontri tra il Comitato e i rappresentanti istituzionali, mirati a sensibilizzare e diffondere i benefici della fusione per tutte le comunità locali, promuovendo una crescita unitaria all’insegna della solidarietà, dell’inclusione e dello spirito bipartisan.
Oggi, nel dibattito, registriamo l’intervento del primo cittadino di Rogliano, Giuseppe Altomare, il quale ribadisce la sua posizione in favore della fusione. Altomare sottolinea come questa iniziativa affondi le sue radici storiche nell’idea del giornalista Salvatore Oddo, che negli anni Sessanta propose per la prima volta una visione di conurbazione per i comuni della zona.
Queste sono le parole del sindaco Altomare:
COMUNICATO DEL SINDACO DI ROGLIANO GIOVANNI ALTOMARE
SUL DIBATTITO “FUSIONE DEI COMUNI DELLA ZONA”
“L’ipotesi della fusione tra i Comuni del nostro hinterland, già interessati da un processo di conurbazione che oggi va da Marzi a Piano Lago, fino a Paterno Calabro, non è una proposta recente. Essa risale agli anni Sessanta, con l’intuizione politico-culturale di Salvatore Oddo, rilanciata poi dal progetto “Rostema” (acronimo di Rogliano, Santo Stefano, Marzi e Mangone).
Negli ultimi anni, grazie alla normativa sulle fusioni, questa ipotesi ha trovato possibilità di attuazione nell’interesse oggettivo dei comuni del Sud Cosentino. Sono così nati un omonimo circolo culturale, un movimento civico, “Savuto unito”, presieduto da monsignor Vincenzo Filice, e supportato dalla Prima commissione regionale ‘Affari istituzionali’. Il Pd di Rogliano, ricordando la paternità del progetto, ne ha sostenuto la causa sin dal 2006, con l’allora sindaco Pino Gallo, che fece approvare una delibera in favore della proposta fusionista e organizzò un convegno molto partecipato, al quale presero parte il sindaco di Cosenza, Perugini, e altri della zona, tutti favorevoli alla fusione.
Il progetto non nasce per interessi di parte o per danneggiare i comuni più piccoli, ma per valorizzare il ruolo di ciascuno di essi, che altrimenti resterebbe marginalizzato. Lo status quo condannerebbe tutti alla recessione e al sottosviluppo. Da sindaco di Rogliano, non intendo assumermi questa responsabilità storica.
Rogliano non intende annettere nessuno. Il nostro obiettivo è un’associazione e una fusione paritaria: non vi è un comune che voglia aggregare gli altri, bensì una necessità di unirsi tutti insieme, con ogni garanzia per ciascuno, sulla base di accordi scritti e atti approvati, ovviamente sempre nel rispetto della volontà dei cittadini.
La mia amministrazione considera il progetto inclusivo e non esclusivo. Questo dovrebbe bastare, per il rispetto che dobbiamo alla volontà popolare. Il resto è affidato alla cultura della coesione, della cooperazione e della solidarietà, con ogni tutela per le comunità più piccole, marginali e svantaggiate.”