Le stime sono avanzate dalla Coldiretti, L’apertura delle frontiere ai cittadini provenienti dalla Romania, Polonia, Bulgaria e da altri Paesi europei rimasti fino al momento bloccati per la pandemia, consentirebbe di garantire professionalità ed esperienza alle imprese agricole italiane grazie al coinvolgimento temporaneo delle medesime persone che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese. “Le nostre imprese agricole si stanno già impegnando per accompagnare il trasferimento dei lavoratori europei dai Paesi di origine in Italia” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “viene dall’Unione Europea poco meno della metà dei lavoratori stagionali stranieri occupati in agricoltura dove nel tempo hanno costruito rapporti fiduciari con le imprese”.
Non ci sarà obbligo di quarantena per i cittadini dell’area Schengen, mentre per gli extracomunitari occorrerà attendere il 15 giugno. Secondo le stime infatti più di 1/4 del Made in Italy a tavola viene raccolto nelle campagne da mani straniere con 370mila lavoratori regolari che arrivano ogni anno dall’estero, fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.
Il mese di giugno vedrà l’intensificarsi delle attività nelle campagne: dopo fragole, asparagi, carciofi, ortaggi in serra (come meloni, pomodori, peperoni e melanzane) con l’aprirsi della stagione i prodotti di serra hanno lasciato il posto a quelli all’aperto. Le raccolte di frutta stanno partendo con le ciliegie e le albicocche, poi prugne e pesche, sempre iniziando dal meridione, per poi risalire lo stivale ed arrivare, grazie ai tempi di maturazione differenziati delle diverse varietà, fino a settembre. E’ iniziata la raccolta dell’uva da tavola in Sicilia e a giugno le prime pere, ad agosto le prime mele e poi l’inizio della vendemmia mentre a ottobre – conclude la Coldiretti – inizia la raccolta delle olive e a novembre quella del kiwi.