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Cibo, Salute e Movimento: Riflessioni in Occasione della Giornata Mondiale contro l’Obesità

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Analisi dell’Alimentazione e dell’Attività Fisica in Italia e le Implicazioni per la Salute Pubblica

Il 4 marzo si celebra la Giornata Mondiale contro l’Obesità, un momento significativo per riflettere sulla sfida globale rappresentata da questa condizione. In Italia, nonostante l’eccezionale tradizione culinaria, l’attività fisica è praticata poco. Questa giornata commemora il World Obesity Day, istituito nel 2015 dalla Federazione Internazionale per l’Obesità, con l’obiettivo di contrastare la crisi legata all’obesità. Il suo principale scopo è sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sui pericoli dell’obesità per la salute, promuovendo la prevenzione e combattendo la discriminazione e il linguaggio stereotipato verso le persone affette da questa condizione.

Secondo un recente sondaggio, emerge che per due persone su cinque, il pasto rappresenta un momento di convivialità e condivisione, mentre il 20% lo descrive come un momento gioioso e felice della giornata. Gli italiani tendono ad adottare uno stile alimentare equilibrato, spesso ispirandosi alla famosa Dieta Mediterranea. Durante la settimana, solo una persona su dieci consuma cibo preconfezionato con scarso valore nutrizionale e alto contenuto calorico, come merendine, patatine fritte e hot dog, mentre il restante 25% lo fa solo qualche volta al mese e un altro 20% lo consuma raramente. Inoltre, circa la metà delle persone dichiara di consumare verdura e ortaggi almeno una volta al giorno, mentre un terzo lo fa almeno qualche volta a settimana.

Per quanto riguarda l’attività fisica, emerge che due persone su cinque si muovono a piedi, mentre quasi la metà utilizza la macchina per gli spostamenti. I mezzi pubblici (4%) e la bicicletta (6%) risultano essere meno utilizzati. Tuttavia, quando si tratta di attività fisica sportiva, la situazione cambia radicalmente: più di due persone su cinque praticano raramente attività sportiva, mentre solo una su cinque afferma di farla due o tre volte alla settimana. Questi dati evidenziano la necessità di promuovere uno stile di vita più attivo e consapevole per contrastare l’obesità e migliorare la salute pubblica