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Chagas, la malattia dimenticata che colpisce milioni di persone

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Il 14 aprile si celebra la Giornata mondiale della Malattia di Chagas, un’infezione parassitaria trascurata ma diffusa in tutto il mondo

Ricorre oggi, 14 aprile, la Giornata mondiale della Malattia di Chagas (Chagas Disease, CD), nota anche come tripanosomiasi americana, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità durante la 72ª Assemblea tenutasi il 20 maggio 2019. La data non è casuale: il 14 aprile del 1909, infatti, il medico e ricercatore brasiliano Carlos Chagas identificò per la prima volta la malattia in un essere umano, una bambina di due anni di nome Berenice. Ogni anno, l’organizzazione FINDECHAGAS promuove la ricorrenza con una tematica specifica per sensibilizzare l’opinione pubblica su una patologia spesso dimenticata, ma tutt’altro che rara. Si tratta di una malattia infettiva causata dal protozoo Trypanosoma cruzi, trasmessa principalmente tramite la puntura di insetti ematofagi noti come “cimici triatomine”, o “kissing bugs”. Con circa 6-7 milioni di persone infettate in tutto il mondo – secondo stime dell’OMS – la malattia è considerata la terza infezione parassitaria più diffusa dopo la malaria e la schistosomiasi. Colpisce prevalentemente l’America centrale e meridionale, ma a causa dei flussi migratori e dell’urbanizzazione si è ormai estesa anche ad altri quattro continenti, compresi Stati Uniti, Europa, Asia e Oceania. Un tempo diffusa quasi esclusivamente in aree rurali, oggi la Malattia di Chagas interessa anche le aree urbane, con una distribuzione globale che riflette le disuguaglianze sanitarie. Dal 2005 è inclusa nella lista delle malattie tropicali neglette (NTDs), ossia quelle patologie infettive che colpiscono in particolare le popolazioni più vulnerabili e ricevono scarso interesse in termini di ricerca e finanziamenti.

L’infezione da Trypanosoma cruzi è spesso silente: molte persone non mostrano sintomi né nella fase acuta né in quella cronica, che può persistere per tutta la vita. Tuttavia, fino al 30% degli infetti cronici può sviluppare gravi complicanze cardiache, e un ulteriore 10% può andare incontro a problemi gastrointestinali, neurologici o combinati. La buona notizia è che la malattia è curabile, soprattutto se il trattamento viene iniziato precocemente. Anche nella fase cronica, la terapia può limitare l’avanzamento della patologia e ridurre il rischio di trasmissione verticale (dalla madre al feto). Per questo, l’identificazione precoce delle donne infette in età fertile e lo screening dei neonati sono strumenti fondamentali per contenere la diffusione e le conseguenze della malattia.

Nonostante i progressi, la Malattia di Chagas resta ampiamente sottodiagnosticata e sottotrattata. L’OMS e varie organizzazioni internazionali chiedono un impegno globale per rafforzare i sistemi di sorveglianza, diagnosi e cura, e per garantire l’accesso ai farmaci salvavita a tutte le persone colpite, ovunque esse vivano.