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Calabria: indignazione fra “Vitalizi” e “Pensioni”

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Scoppia la polemica sulla proposta di legge che “disciplina il sistema previdenziale di tipo contributivo e del trattamento di fine mandato per i consiglieri regionali”. Sottoscritta da venti consiglieri regionali su 31, l’iniziativa ha sollevato aspre polemiche sia all’interno che all’esterno del palazzo, elevando profonda indignazione tra la gente che mal tollera i privilegi che i politici si sono ritagliati nel tempo. Il Presidente Oliverio, di fronte alla notizia ripresa dalla stampa, avrebbe chiesto l’immediato ritiro del provvedimento, minacciando nel contempo di porre la fiducia. Seguiremo la vicenda con particolare attenzione. Ma al di là della sua evoluzione e delle conclusioni a cui perverrà la discussione, preme evidenziare la grande ambiguità che emerge dalla delicata vicenda e dalle dichiarazioni riportate dalla stampa, alcune delle quali sfiorano il grottesco.
Ma perché il tema dei “vitalizi”, oggi trasformati in “pensioni”, continua ad occupare un posto di rilievo nel dibattito politico e tra la gente comune? Perché la gente, a giusta ragione, ritiene che la classe politica continui ad conservare privilegi inauditi, emergenti anche dalla normativa vigente. Le nuove regole entrate in vigore il 2012 , intanto, si applicano con il sistema pro- rata, cioè valgono soltanto per la parte di pensione maturata dopo il 31 dicembre 2011. Coloro che sedevano in Parlamento nella scorsa legislatura, pertanto, conserveranno i privilegi acquisiti nel tempo. Il passato non si tocca. Altro aspetto non meno rilevante è che i requisiti di età sono rimasti gli stessi (tra 60 e 65 anni).
Fa rabbia, ancora, il fatto che a partire dal 2012, con una sola e semplice legislatura (5 anni) un parlamentare possa acquisire il diritto ad andare in pensione. Mentre i comuni mortali con la legge Fornero devono attendere quasi 67 anni. Ma non basta. Anche i coefficienti di rivalutazione dei contributi versati dai parlamentari sono più vantaggiosi di quelli sanciti dalla riforma delle pensioni.
E’ evidente che di fronte a questa conservazione di privilegi , la comunità si indigna e avversa qualsiasi proposta di legge che parli di “pensione” e di “fine rapporto” del mandato elettivo, come quella avanzata dai consiglieri regionali della nostra regione. Proposta di legge , peraltro, non condivisa dallo stesso Presidente Oliverio e da qualche benpensante che ancora circola all’interno di questo “speciale” mondo politico, chiamato dagli elettori a rappresentare nel mondo la più bella regione d’Italia: la Calabria!