La sentenza rigetta i ricorsi del Comune e dell’acquirente privato, restituendo il terreno alla collettività e imponendo il pagamento delle spese legali.
La Corte d’Appello di Roma, Sezione Specializzata Usi Civici, ha rigettato i reclami avanzati dall’acquirente e dal Comune di Belsito contro la sentenza del Commissario per gli Usi Civici della Calabria. Al centro della disputa, la gestione di un ampio terreno boschivo situato in località “Corsaro o Manca di Ceraso”, nei territori di Bianchi, Parenti e Colosimi, appartenente al patrimonio del Comune di Belsito.
Il terreno, caratterizzato da un fitto bosco di conifere e latifoglie, era stato al centro di una controversia legale a seguito di un contratto di vendita stipulato tra il Comune di Belsito e un privato cittadino. Tuttavia, nel 2020, il Commissario per gli Usi Civici della Calabria aveva dichiarato nullo quel contratto, sancendo che il terreno doveva tornare a disposizione della comunità locale, essendo gravato da usi civici. La sentenza del Commissario, pronunciata il 15 aprile 2020, stabiliva che il fondo di “Corsaro o Manca Ceraso” era inalienabile, in quanto parte del demanio collettivo e quindi soggetto a norme che ne vietavano la vendita senza specifiche autorizzazioni ministeriali o regionali.
Di fronte alla decisione del Commissario, la parte privata e lo stesso Comune di Belsito avevano presentato reclamo, tentando di ribaltare la sentenza. La Corte d’Appello di Roma ha, invece, confermato le conclusioni di primo grado, rigettando i ricorsi e sancendo che il terreno dovesse essere reintegrato in favore della collettività dei naturali di Belsito.
La sentenza, inoltre, ha condannato la parte privata e il Comune di Belsito al pagamento delle spese legali del processo d’appello. Gli enti e i soggetti coinvolti nella difesa del patrimonio pubblico hanno accolto positivamente la decisione della Corte. Nino de Rose, già sindaco del comune di Belsito, ha manifestato soddisfazione per le conclusioni a cui è pervenuta l’appello, che comporta, purtroppo, spese per il Comune di Belsito, il quale ora dovrà rispondere di fronte alle scelte effettuate e contestate già prima della firma del contratto di compravendita dall’allora gruppo consiliare di minoranza. Le perplessità sull’iter seguito dal Comune avevano indotto il gruppo consiliare di minoranza a presentare anche una mozione finalizzata a promuovere una commissione consiliare per verificare il percorso più idoneo da seguire per il bene del Comune. Purtroppo- conclude l’ex Sindaco, de Rose, la nostra mozione non fu accolta dalla maggioranza.