l verde – colore della speranza, dell’abete e del vischio sotto cui gli innamorati si scambiano baci e promesse. Rappresenta la natura e la sua continua fioritura, quindi il rinnovamento ciclico con cui la primavera seguirà all’inverno. E’ una splendida immagine quella dell’albero di Natale, graziosamente posato sulle pendici del Monte Tirone, rinomato per l’ospitalità che offre al Santuario di Santa Liberata, meta di migliaia di pellegrini e amanti di contemplazione. La collina in questo periodo natalizio assume la forma di un maestoso albero di Natale, osservabile dal vicino percorso autostradale che attraversa la valle del Savuto. Migliaia di luci colorate di verde illumineranno lo sguardo dei passanti che non sfuggono al desiderio di uno scatto da veicolare attraverso i social, rendendo l’immagine patrimonio della rete. I colori delle luci e la sagoma dell’abete, la cui cima coincide con il luogo dove svetta il santuario, hanno subito nel tempo modeste modifiche, che non hanno alterato il fascino impresso in quello originario progettato negli anni novanta dal geometra Francesco Nicoletti su indicazione degli ideatori e dell’amministrazione comunale dell’epoca.
L’albero di Natale di S. Stefano di Rogliano riproduce lo spirito e il modello di quello realizzato a Gubbio, luoghi spirituali, di preghiera e di pace.
Santuario di Santa Liberata. “E’ posto sulla sommità del Monte Tirone, dove la tradizione popolare vuole sia stata rinvenuta una reliquia della santa (osso del braccio sinistro). A seguito del ritrovamento, il posto diventa luogo sacro, nel quale viene edificata una cappella di campagna. Successivamente nel 1904, essendo la chiesetta diventata inagibile al culto a causa di cedimenti strutturali, viene costruito l’attuale santuario. La Chiesa, orientata ad est-ovest secondo i canoni religiosi che vogliono la zona absidale generalmente disposta ad oriente, ha una sua monumentale facciata, interamente rivestita in pietra, calcaremitica, ed è delimitata alle estremità da due campanili a pianta quadrata, connotati in prossimità delle campane, da quattro aperture a bifora”. “Questo luogo mistico, immerso nel verde dei castagni e circondato su due lati da filari di acacie, cui si giunge tramite una stradina che dal paese si inerpica lungo il monte, infonde al pellegrino un senso di pace e serenità. Dal piazzale antistante la Chiesa si può ammirare un ampio panorama, che consente allo sguardo di spaziare dalla valle del fiume Savuto a quella del fiume Crati. I festeggiamenti religiosi in onore della Santa si celebrano la terza domenica di settembre. La notte che precede la festa, la statua è vegliata in Chiesa da una moltitudine di fedeli provenienti da tutti il circondario, nel rispetto di una tradizione che si perde nel tempo.
Da Santo Stefano di Rogliano (CS) “ Il percorso dell’identità” , agosto 2000 stampato presso Tipografia Litograf- curato dal Comitato coordinatore: Francesco Garofalo, Renzo Perri, Achille Mazzei fu Raffaele, Achille Mazzei fu Rodolfo, Liberata Le Pera, Lucia Nicoletti .