In molte culture è visto come simbolo di cattiva sorte e malaugurio, come in Italia, Spagna e Stati Uniti; al contrario in paesi come Inghilterra, Scozia e Giappone è simbolo di buon auspicio e si ritiene che averne uno in casa porti prosperità e benessere. In Cina, invece, è visto come portatore di povertà, fame e miseria; in Germania si ritiene che se un gatto nero attraversa la strada da sinistra a destra porti fortuna, al contrario da destra a sinistra porti sfortuna. Infine, in Lettonia quando nasce un gatto nero significa che ci sarà presto buon raccolto per tutti.
Intorno alla figura del gatto nero vi sono altre credenze buone e cattive: in Scozia, ad esempio, si crede che se un gatto nero trova rifugio davanti all’entrata di un’abitazione, porterà tanta felicità alla famiglia che ci abita. Come si può notare attorno alla sua figura ruotano notevole e contraddittorie differenze culturali tra paesi e culture che evidenziano le diversità emotive e di trattamento al cospetto di questo felino.
Nel Medioevo ai felini neri andava ancora peggio. Venivano infatti associati al demonio e, per ordine del clero – che già con le streghe non ci andava pianissimo – dovevano essere uccisi e bruciati vivi. Risalirebbe, quindi, al Medioevo la nascita di questa nomea: di notte, i cavalli venivano spaventati dagli occhi gialli dei gatti incontrati sulla via. Da qui pare sia nata la leggenda che accomuna i gatti al diavolo. Nello stesso periodo per molti popoli del Mediterraneo il gatto nero veniva associato ad una presenza demoniaca e alle streghe. E siamo ancora al Medioevo quando diversi Papi ne autorizzavano l’eliminazione per la loro presunta vicinanza col maligno. Al contrario, i marinai inglesi li volevano a bordo perché scacciavano la sfortuna e ancora oggi per inglesi, scozzesi e giapponesi incontrare un gatto nero per strada è di ottimo auspicio. Questa reputazione negativa si è poi protratta negli anni seppure diluita fino a ridursi alla pura sfortuna di cui ovviamente non sono portatori. La data, giustamente, non è un caso: il numero 17 è quello legato alla sfortuna.
Per sfatare le assurde negatività attribuite al felino nero, l’Associazione animalista AIDAA circa 15 anni addietro ha dato vita alla Giornata del gatto nero” che si celebra oggi 17 novembre. L’obiettivo è difendere e proteggere il gatto nero in quanto non solo non porta sfortuna , ma è invece foriero di ventura.
Oggi la scienza ha dimostrato che avere un gatto in casa aiuta e porta una serie di benefici. E una ragione per cui è consigliato avere questo felino si individua nel fatto che le fusa, riescono a ridurre lo stress , a tranquillizzare e rilassare chi attraversa un periodo di tensioni emotive, a ridurre i rischi di malattie cardiovascolari, aiuta a distendere la muscolatura, a conciliare il sonno….e tante altre sarebbero le ragioni per stare a contatto a questo piccolo felino, simbolo di libertà, in grado di portare via i cattivi e stressanti pensieri quotidiani.