Da anni studia le bellezze presenti nella Valle del Savuto, individuate negli alberi monumentali di Marzi, nella Pietra di Giocchino da Fiore, nel Mantello di Carlo V a Carpanzano, nelle Chiese di Scigliano, nell’arte custodita nelle Chiese di Rogliano e in tantissime opere naturalistiche offerte dall’intero territorio. Si potrebbe – sostiene il giornalista Falvo. appassionato nel raccontare lo splendore della valle attraversata l’omonimo fiume- con un pizzico di cooperazione tra le istituzioni, saldare un piano di lavoro innovativo per il futuro dell’intera zona. La proposta di realizzare ” Un museo a cielo aperto” è contenuta nella pec indirizzata ai sindaci di Marzi, Carpanzano e Scigliano affinchè si attivi un tavolo, di lavoro al fine di avviare una discussione sulla possibile realizzazione dell’idea-progetto : “Museo a cielo aperto, tra enoturismo, storia, leggenda e turismo religioso”.
Un pacchetto 4.0 con un raffinato contorno. Quale? Il giornalista Falvo individua nel rinomato e raffinato vino del Savuto, prodotto dalle aziende disseminate nei tre Comuni, Marzi, Carpanzano e Scigliano il tocco di classe per assaporare ancora di più lo splendore delle bellezze emergenti dalle terre del Savuto, armonizzate e rese fertili dalle antiche acque del fiume, dal clima e dal sole che nutre i prodotti e illumina l’arte costruita dalla natura e dal talento dell’uomo della zona.
La proposta ha una sua peculiarità ed è destinata ad allargarsi ad altri Comuni che presentano risorse e ricchezze che meritano di essere divulgate, promosse al di fiori dei contesti locali perchè appartenenti ad un patrimonio socio-culturale comune a tutti e tutte.