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Tra speranze e catastrofismi nasce il nuovo Governo di Di Maio e Salvini

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Tra speranze e catastrofismi nasce il nuovo Governo di Di Maio e Salvini
Alla fine è prevalso in buonsenso: il nostro Paese dopo quasi novanta giorni di attese, trattative e colpi di scena si è dotato di un governo, costruito su un contratto sottoscritto dalle due maggiori espressioni politiche presenti nel Parlamento italiano. Tra il Movimento cinque stelle di Di Maio e la Lega di Salvini giunge a destinazione l’esecutivo nazionale guidato dal prof. Giuseppe Conte, docente universitario, esterno al Parlamento del Paese. Nella sua qualità di Premier ha presentato la lista dei ministri nel quale trova posto il prof. Savona, individuato in un primo momento come Ministro dell’economia e adesso collocato al Ministero dei rapporti con l’Europa.
Il governo cinque stelle- lega nasce in un momento particolare della vita del nostro sistema politico- istituzionale, attraversato da una crisi che non conosce precedenti in cui a farne le spese sono le categorie più deboli e socialmente più esposte. Un moderato spirito fiducioso sembra manifestarsi all’interno dei mercati europei e nelle comunità locali, anche se la schiera dei catastrofisti e di coloro che temono il nuovo, alimenta paure e diffidenze prima ancora di verificare il prodotto dell’attività governativa.
Intanto il governo si insedia sotto i migliori auspici della maggioranza, che intende subito avviare il nuovo processo politico per assolvere agli impegni assunti tesi – come è stato sottolineato – a “migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini”. Del nuovo governo fanno parte i due maggiori esponenti della maggioranza giallo-verde, Salvini e Di Maio, che assumono entrambi l’incarico di Vice Presidente oltre a guidare due ministeri di grande peso politico ed istituzionale. A questi due giovani leader politici, oggi uomini di governo, guardano con rinnovato interesse le nuove generazioni, provate e fortemente deluse dal vecchio sistema partitocratico, dimostratosi incapace di tagliare privilegi, abbattere ataviche ingiustizie sociali, incentivare processi produttivi, combattere efficacemente la dilagante corruzione, garantire la meritocrazia e promuovere lo sviluppo sociale ed economico del Paese. La partita è iniziata. Da oggi in poi si passa dall’ascolto all’osservazione dei fatti che saranno valutati in base all’impatto che sapranno produrre nel fragile sistema economico e sociale del Paese. A Noi non resta che augurare al neo governo nazionale un grosso in bocca al lupo con l’auspicio che il nostro Paese possa recuperare prestigio e dignità all’interno del contesto europeo e mondiale. Buon lavoro a tutti!