Tutto cambia e si rinnova: immutato e incolume rimane il fascino del Santo Natale nel Savuto. I secoli trascorsi dal IV secolo d.c. da quando cioè inizia a diffondersi la religione cristiana, non hanno scalfito il clima magico che avvolge il comprensorio Savuto nel periodo riservato a questo atteso evento, che perpetua e resiste alle avversità socio ed economiche delle società contemporanee, attraversate da crisi di ogni genere e da interrogativi culturali che mettono a dura prova qualsiasi tipo di religione e di credenza. Anche in questa edizione datata 2017, il comprensorio Savuto, terra popolata da imponenti alberi di castagno, da storie di santi e briganti, è rimasta fedele alle sue gloriose tradizioni natalizie.
Profondamente legato all’anima del fiume che l’attraversa e da cui prende il nome, il territorio, incastonato tra le branche della città bruzia e i monti della Sila, ha rivelato un sentito movimento religioso e culturale, in cui si è rinvigorito il suo messaggio di pace, di fratellanza e di solidarietà umana.
In ogni borgata sono prevalsi usi e credenze popolari, che affondano le radici nella cultura rurale che la moderna società non è riuscita ad inghiottire, a sacrificare sull’altare del consumismo sfrenato. Nelle comunità si sono riproposte molte delle antiche tradizioni tipiche dell’animo popolare e contadino, traslate nei Presepi viventi allestiti tra le viuzze che si articolano negli avvincenti centri storici medievali presenti nei Comuni più antichi del comprensorio.
La festività religiosa che illumina la natività ha avuto inizio con la novena dell’Immacolata, con le celebrazioni eucaristiche e con momenti di preghiera. La sera del 23 si è perpetuata in numerose famiglie l’antica tradizione dei fritti fatti in casa ( turdilli, scalille, crustuli). Il tavolo natalizio della vigilia, apparecchiato con molta cura e attenzione, ha ospitato l’abbondante cenone a cui è seguito lo scambio dei regali e degli auguri di Buon Natale. In molte borgate, a conclusione delle cerimonie religiose, si è assistito al rito della “ Focara” , simbolo di calore e di coesione umana. Un Natale semplice che esprime tutto il suo calore, la sua essenza più primitiva, il suo insostituibile senso della famiglia e della pace.