Lo stupendo scenario naturale e ambientale della nostra Sila continua a regalare inedite rivelazioni. I resti di un “Elephas antiquus”, elefante dalle zanne dritte, rinvenuti lo scorso 17 settembre sulla riva meridionale del Lago Cecita, regalano, agli amanti di storia e dei monti silani sorprendenti e positive emozioni. La scoperta è destinata ad aprire nuovi sfondi per la nostra Regione Calabria, a spronare nuove ricerche che andranno ad arricchire le conoscenze culturali emerse nell’arco degli anni nel campo del patrimonio archeologico e delle dinamiche insediative che hanno caratterizzato il territorio dalla presistoria all’alto medioevo. Le zanne leggermente arcuate, lunghe circa 3 metri e i frammenti diafisari ricostruiscono un’altezza di 4 metri al garrese, caratteristiche tipiche della specie che ha abitato l’Europa 700mila anni addietro. I resti di un elefante, riemersi dalle fredde acque del lago Cecita,evidenzierebbero, quindi, dei caratteri diagnostici che si riconoscono in Elephas antiquus. Una scoperta fortuita che sprona i tecnici della Soprintendenza a elaborare nuovi progetti, nuove ricognizioni esplorative lungo le sponde del bacino lacustre al fine di individuare nuovi siti d’interesse paleontologico e archeologico. Il ritrovamento potrebbe in parte riscrivere la storia della Calabria settentrionale. E’ interessante seguire gli eventi legati al ritrovamento.