Dopo circa due mesi di assenza ha varcato la soglia del plesso scolastico di S. Stefano di Rogliano dove è stata accolta festosamente dai compagni di classe. La piccola Mariaconcetta è ritornata a frequentare la propria classe quarta della scuola primaria, dalla quale mancava dal 22 settembre scorso, giorno in cui il Comune decise bruscamente di interrompere il servizio scuolabus per la contrada Foresta dove la piccola abita insieme ai genitori e l’altro fratellino. Nei giorni scorsi la bambina, costretta a rimanere in casa lontana dalla scuola, aveva scritto una commovente lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “ Anch’io ho diritto come tutti gli altri bambini di andare a scuola perché da grande vorrei fare l’estetista”. Ti chiedo signor Presidente di aiutarmi a ritornare a scuola”. La lettera, scritta dalla piccola Mariaconcetta, inviata al Presidente Mattarella, solo qualche giorno addietro, attende una risposta. Nel frattempo la Sindaca del Comune di S. Stefano, Lucia Nicoletti, insieme ai componenti della giunta, ha tenuto una conferenza stampa presso la sala consiliare, nel corso della quale sono state ribadite le due opzioni avanzate dal Comune alla famiglia e riguardanti l’erogazione di un contributo mensile o in alternativa metà servizio scuolabus. In questo caso il Comune garantirebbe il trasporto per metà percorso, fino alla contrada denominata Casino Greco. Il restante percorso dovrebbe essere a carico della famiglia la quale continua a reclamare, invece, il diritto per i propri figli di fruire del servizio trasporto alunni al pari di tutti gli altri alunni del territorio. La Sindaca giustifica il mancato servizio per mancanza di “mezzi” a disposizione. Una motivazione contestata pubblicamente anche dall’opposizione consiliare, in quanto il Comune risulterebbe in possesso di un parco macchine più che sufficiente per ripristinare il servizio per la contrada Foresta e onorare così gli impegni espressi nel Piano del diritto allo studio, approvato dallo stesso Comune il mese di aprile scorso, che ha individuato proprio nelle contrade rurali i maggiori bisogni per istituire il servizio scuolabus sul territorio. Escludere dal servizio scuolabus l’unica contrada rurale in cui sono presenti gli unici alunni, inferiori ai quattordici anni, viene considerata un’esclusione che non si concilia con le politiche sociali annunciate e disattese dal Comune. La vicenda, comunque, non si è conclude con il rientro a scuola dell’alunna: la stessa sarebbe destinata a spostarsi in altra sede, per come annunciato dai suoi genitori, che non si stancano di chiedere al comune che la bambina venga inclusa tra i fruitori del servizio scuolabus, per come previsto dal Piano comunale sul diritto allo studio, approvato dalla giunta comunale solo qualche mese addietro. Il Piano rappresenta, infatti, lo strumento attraverso il quale il Comune rende noto gli interventi volti a facilitare l’accesso all’istruzione di tutti i bambini e ragazzi, individuando i loro bisogni e definendo la qualità e l’efficienza del sistema scolastico e formativo. Il Piano per il Diritto allo Studio rappresenta uno strumento essenziale attraverso il quale l’Amministrazione Comunale sostiene e garantisce l’azione dell’Istituzione Scolastica, in un’ottica di stretta collaborazione divenuta sempre più indispensabile dopo l’entrata in vigore dell’autonomia scolastica, che ha conferito alle Amministrazioni Comunali funzioni e competenze in precedenza riservate allo Stato circa gli interventi connessi all’offerta formativa sul territorio.