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Etica e buone maniere

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Dirigenti rimasti impuniti anche quando si sono resi colpevoli di aver provocato danni irreparabili sul piano umano ed economico; dirigenti ai quali andavano addebitati i corrispettivi economici riconosciuti dall’autorità giudiziaria anziché riversarli sulla collettività; dirigenti che pur individuati come responsabili di disastri dalle autorità giudiziarie continuano ad occupare posti di responsabilità, continuando nella disfatta del bene comune. Protetti e collusi con un potere marcio e detestabile utilizza i media per applaudire alla legalità, alla moralità per poi, a telecamere spente, diffondere atti illegittimi e gesti infimi. La questione morale esiste e non sarà la propaganda esterna a ridimensionare le mentalità mafiose allocate nel pubblico e nel privato. Il cittadino onesto ha il dovere di uscire allo scoperto ed evitando qualsiasi moralismo, rimbocchi le maniche e abbia il coraggio di denunciare abusi e azioni consumati in spregio alla convivenza civile e democratica conquistata con sacrifici e senso del dovere. Fin quando non si afferma nelle coscienze singole e collettive un nuovo senso del dovere che induce a premiare i meriti, a riconoscere le competenze e ad elogiare l’onestà civile, il problema della questione morale continuerà a presentarsi dinanzi a Noi.
Esercitarsi alla palestra dell’onestà intellettiva, delle buone maniere produce piacere, costruisce coesione e promuove bene comune.
E’ un percorso di ricostruzione rivolto sopratutto alle persone che non conoscono né dignità nè onestà intellettuale, avvezze al pettegolezzo, dedite al trucco della realtà, impegnate a denigrare e infangare il prossimo, incapaci di comunicare con se stessi e con gli altri; persone che odiano se stesse, che non hanno alcuna stima della propria identità, impegnate a conquistare potere, accaparrarsi funzioni dirigenziali, non per servire, ma per soddisfare una libido inespressa e nociva allo spirito. E’ il profilo di chi svolge funzioni direttive senza possedere meriti e competenze manageriali, raccomandati, servili e meschini. Persone che meriterebbero di essere commiserate a livello umano, ma fermamente condannate e ridimensionate nelle funzioni per i danni che provocano all’interno delle organizzazioni aziendali serie, siano esse pubbliche che private. La questione morale è anche questa.