E’ scomparso all’età di 84 anni, Ernesto D’Ippolito, noto avvocato penalista di Cosenza ma soprattutto uomo di grande cultura, politico ed esponente di primo piano della massoneria.
Universalmente riconosciuto il suo Magistero e il suo acume intellettuale, che traevano origine dal pensiero laico, democratico e liberale. Dotato di spiccatissimo senso delle istituzioni, ha svolto la funzione di consigliere comunale della città Bruzia, conferendo al ruolo rivestito grande dignità e alto senso morale.
Uomo colto e intelligente, nella sua qualità di Presidente della storica Accademia cosentina, fondata da Aulo Giano Parrasio nel 1511 e della Biblioteca Civica, ha svolto opera crescente di valorizzazione delle istituzioni rappresentate. E proprio alla forza del dialogo, l’avv. D’Ippolito ha sempre annesso grande importanza: lo testimonia la piena adesione al pensiero di Piero Gobetti “uno dei rappresentanti più significativi e autorevoli del pensiero laico e democratico – aveva affermato D’Ippolito in un recente intervento- e probabilmente l’erede più completo dell’illuminismo e laicismo italiani.”
Dialogo e confronto che ha sempre portato avanti nei suoi diciotto anni di impegno di consigliere comunale d’opposizione con i diversi Sindaci chiamati alla guida della Sua città Bruzia.
L’illustre uomo di legge (avvocato penalista dal 1957) , nel 1998 viene nominato Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana. Ha assunto anche l’incarico di Presidente emerito dell’Unione degli Ordini forensi della Calabria.
Con l’Avv. Ernesto D’Ippolito scompare una figura di primo piano della cultura giuridica, umanistica, culturale e politica.