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Renzi va a casa

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Renzi va a casa, assumendosi tutte le responsabilità della sconfitta . Oggi stesso salirà al Quirinale per consegnare al Presidente Mattarella le dimissioni.

Quali scenari politici si apriranno  con l’uscita di Renzi. Intanto si apre il toto successore. Si andrà subito al voto e con quale legge elettorale? Il Presidente della Repubblica scioglierà le Camere o assegnerà l’incarico a qualche esponente interno alla stessa compagine di maggioranza  di formare un nuovo governo di breve durata? L’elenco delle domande sono molteplice, complesse e per fornire delle risposte esaurienti bisogna attendere l’evolversi della crisi. Alla luce di quanto dichiarato da diversi esponenti di primo piano della politica nazionale, è difficile pensare  che il popolo verrà subito chiamato alle urne per eleggere, con le norme vigenti, i propri rappresentanti parlamentari. Altrettanto faticoso è pensare che all’interno del Parlamento possa costituirsi una diversa maggioranza in grado di sostituire l’attuale. Una delle ipotesi che potrà realizzarsi sarà quella di affidare ad una personalità di spicco ( Padoan o Grassi) l’incarico di formare un nuovo governo che inglobi l’attuale maggioranza, allargata magari a qualche gruppo politico( Verdini?), in grado di approvare la legge di stabilità e portare a casa una nuova legge elettorale. Se dovesse prevalere questa ipotesi si prospetterebbe anche la frattura del PD e la nascita di un altro soggetto politico. Renzi va a casa, ma dalla sua dimora domestica,  conoscendo il soggetto politico, non farà certo dormire sonni tranquilli ai propri avversari interni al PD. Del doman non v’è certezza per questo PD. La convivenza forzata imploderà e l’orizzonte politico proporrà nuovi scenari non difficile da prevedere.