S. Stefano di Rogliano – La collina del Tirone su cui sorge il rinomato Santuario di Santa Liberata, come consuetudine, assume in questo periodo, la forma di un maestoso albero, irradiando luce e speranza nella comunità santostefanese afflitta, come le altre, dai tanti problemi provocati dalla pandemia. L’ artistica opera offre all’osservatore una riproduzione singolare per l’intero comprensorio e per le comunità presenti a Sud dalla città bruzia. Corpi luminosi, graziosamente disseminati lungo il pendio riposto alle spalle del centro storico, allietano la vista e la fantasia dell’utente che si prepara a gustare il fascino racchiuso nelle migliori tradizioni natalizie. E tra le migliori tradizioni contemplate nel magico Natale si annovera ormai a pieno titolo il maestoso Albero che dal giorno dell’Immacolata, festa particolarmente sentita tra i credenti, svetta sul paese e il cui bagliore cesserà il 6 gennaio 2018 .
L’albero di Natale, adagiato sulla collina del Tirone, é entrato a pieno titolo nel novero delle migliori tradizioni natalizie.
L’opera, progettata negli anni novanta dal geometra Francesco Nicoletti, ideata e realizzata a cura dell’esecutivo comunale guidato dall’allora Sindaco Francesco Garofalo, si perpetua e si arricchisce sempre più di toni e gradazioni che allietano la vista e lo spirito delle comunità locali. Un’idea, una scelta vincente che è stata conservata dalle varie amministrazioni comunali che si sono succedute ognuna delle quali ha contribuito a renderla sempre più incantevole e straordinaria, mantenendo intatta la forma, la dimensione e il messaggio di pace e di fraternità che irradia il luogo di preghiera e di spiritualità che ospita il Santuario di Santa Liberata, posto sulla sommità del Monte Tirone, dove la tradizione popolare vuole sia stata rinvenuta una reliquia della santa (osso del braccio sinistro).
A seguito del ritrovamento, il posto diventa luogo sacro, nel quale viene edificata una cappella di campagna. Successivamente nel 1904, essendo la chiesetta diventata inagibile al culto a causa di cedimenti strutturali, viene costruito l’attuale santuario.
La Chiesa, orientata ad est-ovest secondo i canoni religiosi che vogliono la zona absidale generalmente disposta ad oriente, ha una sua monumentale facciata, interamente rivestita in pietra, calcaremitica, ed è delimitata alle estremità da due campanili a pianta quadrata, connotati in prossimità delle campane, da quattro aperture a bifora”. “Questo luogo mistico, immerso nel verde dei castagni e circondato su due lati da filari di acacie, cui si giunge tramite una stradina che dal paese si inerpica lungo il monte, infonde al pellegrino un senso di pace e serenità. Dal piazzale antistante la Chiesa si può ammirare un ampio panorama, che consente allo sguardo di spaziare dalla valle del fiume Savuto a quella del fiume Crati. I festeggiamenti religiosi in onore della Santa si celebrano la terza domenica di settembre. La notte che precede la festa, la statua è vegliata in Chiesa da una moltitudine di fedeli provenienti da tutti il circondario, nel rispetto di una tradizione che si perde nel tempo.
Da Santo Stefano di Rogliano (CS) “ Il percorso dell’identità” , agosto 2000 stampato presso Tipografia Litograf- curato dal Comitato coordinatore: Francesco Garofalo, Renzo Perri, Achille Mazzei fu Raffaele, Achille Mazzei fu Rodolfo, Liberata Le Pera, Lucia Nicoletti .