Dpcm Natale, esodo verso la nostra Regione e Sicilia. Entro il 21 si prevede massiccio rientro dal Nord.
Il Dpcm natale 2020 dice No a spotamenti trai confini regionali, ricongiungimento , quarantena per chi va all’estero, cenone coprifuoco alle 22 e conviventi. Prevede una serie di restrizioni per evitare la terza ondata covid , come accaduto dopo il “libera tutti” dell’estate scorsa.
Al momento l’argomento riguardante gli spostamenti risulta essere il più gettonato tra le diverse categorie economiche e sociali. Il provvedimento approvato dal premier Conte fissa regole rigorose per le festività e altre si potranno aggiungere fino al Natale se dovessero scattare emergenze sui territori regionali che richiederebbero la variazione di colore.
Il provvedimento vieta ogni tipo di spostamento a partire dal 21 dicembre e fino al 6 gennaio 2021. Eccezioni saranno ammesse per esigenze di lavoro, studio e salute.
Come ipotizzato le restrizioni hanno spinto molte persone a prenotare le partenze entro il 21 dicembre, prima cioè che scatti il blocco degli spostamenti. E’ scattata così la corsa all’acquisto dei biglietti dei treni. Sembra di rivedere il copione già registrato nove mesi orsono quando le stazioni furono perse d’assalto allertando tutti, comprese le istituzioni regionali preoccupate a contrastare eventuali diffusione del virus, individuando forme in grado di contenere il contagio.
Dai primi dati emergerebbe che numerose corse che collegano il Nord d’Italia con il sud siano già andate in tilt, i posti sono in via di esaurimento ed i costi sono abbastanza elevati. Viaggiare con il treno e l’autobus, nelle tratte più richieste, inizia a diventare difficile specialmente per chi ricorre al trasporto aereo i cui voli sono limitati e ridotti.
Il quadro della situazione che si prospetta era prevedibile e ipotizzabile e il rischio sarà quello di rivivere gli avvenimenti che si sono verificati nella notte tra il 7 e il 18 marzo scorso come ha sottolineato il Presidente della Lombardia Attilio Fontana nel corso di un’intervista rilasciata ieri. La situazione epidemiologica si presenta oggi diversa da allora ma le preoccupazioni lievitano in presenza di un aumento dei decessi.
Il fenomeno che si prevede , quindi, entro il 21 dicembre, sarà certamente oggetto di valutazione da parte degli organi istituzionali per tenere sotto controllo la realtà e sedare l’ansia che riaffiora all’idea di vedere aumentare ulteriormente i contagi da Covid in presenza di un precario sistema sanitario regionale che non riesce a superare antiche deficienze strutturali. La parola adesso passa alle regioni del sud che dovranno attrezzarsi per evitare di farsi trovare impreparate.