I Comuni del Savuto, ma non solo, destinino nella toponomastica locale uno spazio da dedicare alla memoria della prima donna Presidente della regione Calabria, on. Jole Santelli.
La proposta passi attraverso i Consigli comunali e impegnino le amministrazioni a intitolare una strada, uno spazio pubblico per celebrare una “figlia del Savuto”, da tutti riconosciuta, come persona buona, tenace, coraggiosa e lungimirante.
Legatissima alla sua Maione, piccola frazione del Comune di Altilia, spesso soleva tornare in questo avvincente luogo, disposto su un colle che sporge sul fiume Savuto, per rinnovare la leggerezza della fanciullezza, trascorsa insieme ai propri affetti familiari: Maione ha dato i natali alla propria madre, mentre le radici del padre si individuano nel vicino Comune di Malito.
Le spoglie di questa “figlia del Savuto” riposeranno insieme a quelle dei genitori proprio nel cimitero di Malito, nel nostro territorio Savuto che ha offerto- ricordiamo in questo triste momento storico per tutti i calabresi- tanti uomini illustri alla politica e alla cultura, da Pietro Mancini(socialista) , nato a Malito, primo de
putato socialista della Calabria, padre di Giacomo Mancini, segretario del PSI, più volte Ministro della Repubblica. E ancora Tonino Guarasci (DC), di Rogliano, primo Presidente della Regione Calabria, fautore del primo centrosinistra anch’egli , come la Presidente Santelli (F.I), deceduto mentre era nel pieno delle sue funzioni istituzionali.
E ancora, Pierino Buffone (DC) di Rogliano, più volte parlamentare e uomo di governo. L’elenco è sostanzioso a dimostrazione di come la politica sia stata sempre una componente importante del patrimonio di conoscenze delle comunità locali del Savuto.
Ciascuna di queste figura poliedriche ha fornito un contributo innovativo nell’agire politico istituzionale, lasciando segni tangibili nei percorsi storici che hanno caratterizzato le istituzioni rappresentate.
Tutti conosciamo la grande statura politica e culturale espressa a livello nazionale da Pietro Mancini e Giacomo Mancini, tutti siamo informati del grande intuito che ebbe Tonino Guarasci nel proporre lo storico incontro tra cattolici e socialisti, tutti abbiamo nozione del la grande popolarità e della passione espressa da Pierino Buffone.
Accanto a queste grandi figure che hanno dato lustro al nostra territorio, oggi si accosta a pieno titolo quella della Presidente Jole Santelli, primo presidente donna della nostra Regione Calabria, deceduta mentre era nel pieno dell’esercizio delle sue funzioni.
Jole aveva accettato di candidarsi alla guida della sua Calabria pur sapendo delle difficoltà oggettive alle quali andava incontro: lottare per superare atavici problemi storici e nel contempo lottare contro quel male che minacciava la sua esistenza di fronte al quale non ha mai dimostrato debolezza, affrontandolo con la stessa tenacia e la stessa determinazione con cui ha affrontato l’emergenza Covid.
Questa sua tempra amabile, coraggiosa e ferma è prevalsa in questi mesi di governo regionale, attuando misure drastiche quando necessarie e anticip
ando nel contempo aperture quando queste indispensabili. Una donna, una Presidente che possedeva un grande intuito, un talento che molti hanno dovuto riconoscere al cospetto dei risultati ottenuti e delle idee avanzate.
E’ stata e sarà ricordata non solo per il suo primato conquistato sul campo: essere prima donna alla guida della regione Calabria, ma soprattutto per la sua capacità di guardare avanti e con la consapevolezza che la Calabria conservava e conserva un potenziale di risorse in grado di contribuire allo sviluppo generale del Paese.
Non una meridionalista piagnona, ma una donna del sud che sapeva rimboccarsi le maniche, lavorare al servizio delle comunità, chiamando a raccolta le migliori intelligenze al suo fianco per volare alto.
Non a caso durante questo periodo di Pandemia era riuscita a conquistare le lodi dell’autorevole quotidiano americano “ The New York Times”. La Calabria vista come modello nella gestione della crisi, da prendere ad esempio. Una notizia che ha fatto il giro di tutto il mondo di fronte alla quale, a differenza di quanto diffuso, i calabresi non si sono sentiti gli ultimi della classe, ma orgogliosi di essere additati come esempio a livello internazionale.
Un modo di fare e di concepire il governo locale nuovo e diverso che stava iniziando a fruttificare nel campo delle politiche nazionali, conquistando spazi e visibilità che ben si conciliavano con la visione di quella Calabria, evoluta e progredita da tutti auspicata.Il Savuto, ricordi la memoria della prima donna Presidente della Regione, figlia di questo nostro territorio che ha offerto al servizio della politica e delle istituzioni, uomini e donne di grande personalità.( Francesco Garofalo)