- Settembre è un mese straordinariamente affascinante per chi ama immergersi nell’ incantevole complesso naturalistico e paesaggistico della Sila.
Per gli amanti dei luoghi ancora incontaminati, le perle da gustare in Sila, non si contano, si colgono e brillano nelle distese dei colori, dei lineamenti architettonici, scolpiti nei suoi variopinti e spettacolari rilievi della superficie terrestre. Le piatte e gelide acque dei laghi, fanno da specchio alle incantevoli montagne, riproducendo un quadro poetico che induce serenità nell’anima e nello spirito dell’ignaro osservatore.
In ogni ora della quotidianità, le vie dei sensi hanno il privilegio di veicolare alla mente, colori, aromi e spettacoli che azionano sani meccanismi energetici, agendo e incentivando benessere fisico e mentale.
L’uomo, immerso e coinvolto in questo incantevole habitat abbandona i suoi egoismi, le sue frenetiche attività quotidiane, diventando un tutt’uno con l’ambiente circostante. Deliziosamente cullato dal soffio del vento e dalle voci del silenzio, l’uomo ritorna infantile, diviene natura privo di cultura, cattura immagini senza pensiero. Egli vive, inspira e espira il presente dell’universo, spezza le catene del tempo e lasciandosi vestire dagli abiti della divina natura inizia a imboccare la strada di liberazione dalla coercizione prodotta dai frenetici ritmi della cosiddetta società civile.
In Sila, il pensiero rallenta e il fisico si rilassa; l’aria salubre attraversando lo spirito spazzerà via le tossine dell’anima, accumulate dalla vita convulsa e sovente indiavolata imposta dall’era moderna.
Una pace soave ammansisce ogni animo eversivo e la calma indotta dal cinguettio degli uccelli, dal gorgheggiare dei ruscelli, dal fruscio delle foglie, dall’aroma dei maestosi pini e faggi, assopisce le paure e distende le membra.
La magia dei luoghi sorride al passante e sulle sinfonie dei suoni naturali, alla luce del sole si possono osservare gli scoiattoli saltare, gli uccelli volare, le farfalle svolazzare mentre la Poiana, eseguendo il “volo a Spirito Santo”, insegna che ciascuno di noi possiede un paio di ali per gustare il cielo restando per terra.
E poi c’è Lui, il Re dell’altopiano silano, protagonista di infiniti racconti, simbolo del Parco della Sila, esemplare in via di estinzione nonché protagonista di un omonimo film del 1949, girato sulla montagna calabrese, con Amedeo Nazzari, Vittorio Gassman e Silvana Mangano. Un mito quello del lupo che non tramonterà mai . Continuerà a vivere ed essere percepito con sensibilità ambientali diverse grazie all’apporto culturale portato avanti dalle associazioni ambientaliste che sono riuscite ad ottenere, da parte delle istituzioni, il divieto di caccia e la proclamazione del titolo di “specie protetta”. Il Re dell’altopiano è salvo e qualche esemplare si può osservare nella riserva naturale di Cupone, vero tesoro di Calabria.
La Sila, entrata nell’immaginario collettivo per i suoi maestosi boschi, per i suoi giganteschi alberi, per i suoi laghi, per i suoi percorsi ciclo-turistici, per le escursioni a cavallo, per lo sci di fondo e discesa, per i suoi caratteristici villaggi , per le tradizionali sagre del fungo , della salsiccia e della rinomata e famosa patata silana e poi, ancora, la ciliegina sulla torta, per la Sua migliore aria d’Europa e forse del pianeta.
Proprio la sila, territorio ospitante meravigliosi polmoni alimentati dai giganti calabresi, omaggia il visitatore del migliore bene di prima necessità individuato nell’ aria.
Il dato è scientifico ed emerge dalle ricerche di Stefano Montanari, direttore del Laboratorio Nanodisgnostica di Modena e Antonietta Gatti, esperta di Nanopatologie.
Non è un fatto di poco conto, come scritto tempo addietro in un comunicato del Parco della Sila- se si considera che le analisi hanno rilevato che l’aria è addirittura più pulita di quella delle isole Svalbard, vicino al polo Nord .
L’ARIA, QUINDI, Più PULITA SI RESPIRA IN SILA, in questi centocinquatntamila ettari di ricchezze naturali uniche nel loro genere che si estendono in Calabria tra le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro. Si tratta di un magico TESORO DI CUI LA NOSTRA Calabria può andare orgogliosa, insieme alle tante virtù che vanno gelosamente custodite, promosse con intelligenza e talento in difesa della salute e della bellezza( Franco Garofalo)