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Oggi, 22 febbraio, si celebra lo Sconnessi Day, un’occasione per prendere coscienza dell’uso eccessivo di smartphone e Internet e per riflettere sull’importanza di riconnettersi con la realtà che ci circonda.

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Oggi, 22 febbraio, si celebra lo Sconnessi Day, un’occasione per prendere coscienza dell’uso eccessivo di smartphone e Internet e per riflettere sull’importanza di riconnettersi con la realtà che ci circonda. Nella società odierna, sempre più dominata dal digitale, è fondamentale chiederci quanto tempo dedichiamo alla tecnologia e quanto invece ai rapporti umani autentici. L’essere umano è un essere sociale, la cui crescita e realizzazione personale passano inevitabilmente attraverso il contatto con gli altri. Tuttavia, la pervasività della tecnologia sta modificando i processi socializzanti, relegandoli spesso agli schermi, privandoli di quella componente essenziale che è l’umanità. Le interazioni virtuali, pur essendo rapide e immediate, risultano spesso spersonalizzate e prive di profondità emotiva: mancano il linguaggio del corpo, lo sguardo diretto, l’empatia che si costruisce attraverso il contatto visivo e il tono della voce. È proprio questa distanza relazionale che rende urgente una riflessione sull’uso equilibrato della tecnologia. Il digitale deve essere un mezzo al servizio dell’uomo, non un ostacolo alla sua crescita umana e sociale. Lo Sconnessi Day nasce per sensibilizzare su questo tema e per riportare al centro il valore della relazione autentica, che non può essere sostituita da un semplice messaggio su WhatsApp o da un commento sui social.

L’iniziativa, nata in Italia nel 2018 in concomitanza con l’uscita del film Sconnessi di Christian Marazziti, porta in evidenza il paradosso della nostra epoca: siamo sempre connessi, ma sempre più soli. La dipendenza da smartphone e Internet ha portato alla nascita di fenomeni preoccupanti come la nomofobia (No Mobile Phone Phobia), ovvero la paura irrazionale di rimanere senza connessione, che può trasformarsi in una vera e propria forma di ansia sociale. La tecnologia è una straordinaria risorsa quando viene utilizzata in modo consapevole e con un fine costruttivo: permette di ridurre le distanze geografiche, favorisce lo scambio di informazioni, facilita il lavoro e la comunicazione. Tuttavia, quando il digitale prende il sopravvento sulle relazioni reali, si rischia di disumanizzare i rapporti, trasformando la socialità in una mera interazione superficiale priva di emozioni. Guardarsi negli occhi, ascoltare una voce dal vivo, percepire le sfumature emotive di un discorso sono esperienze insostituibili, perché arricchiscono l’individuo e rafforzano il senso di appartenenza alla comunità. L’empatia, la comprensione reciproca, la capacità di sentire vicino l’altro sono elementi fondamentali per il benessere personale e collettivo.

Come possiamo quindi celebrare al meglio questa giornata? Il consiglio è semplice: prendiamoci almeno 24 ore per disconnetterci dal digitale e riconnetterci con noi stessi e con gli altri. Possiamo dedicare il tempo a chi ci sta vicino, riscoprire il piacere della conversazione senza schermi, immergerci nella natura o lasciarci coinvolgere da attività culturali. Leggere un libro, passeggiare all’aria aperta, visitare un museo o semplicemente conversare senza distrazioni digitali sono modi concreti per riscoprire la bellezza della socialità reale. Lo Sconnessi Day ci invita a riflettere su una verità fondamentale: la tecnologia deve essere al servizio dell’umanità, e non il contrario. Solo mantenendo un equilibrio tra il mondo virtuale e quello reale possiamo crescere come individui e migliorare come società, riscoprendo il valore della vicinanza emotiva, dello sguardo sincero e del dialogo autentico.