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Presentato il romanzo di Francesco Garofalo alla Mondadori di Piano Lago: riflessioni, musica e brindisi per celebrare il valore dell’umanità e della rinascita spirituale

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Dal dì-vino al Divino: un viaggio tra fede, amore e 8nclusività.

È stato un pomeriggio ricco di emozioni, dove, oltre agli aspetti culturali e letterari impressi dalla cerimonia, è prevalsa la gioia di stare insieme e confrontarsi sui grandi temi che interessano l’uomo: il religioso, l’amore, la fede e le ipocrisie che alterano l’identità del singolo e la qualità del vivere comune.
La riflessione profonda è stata ispirata dalla presentazione del libro di Francesco Garofalo, “Dal dì-vino al Divino. Il religioso agnostico che si fece conquistare dagli Angeli”. La cerimonia, partecipata e sentita, si è svolta presso la Mondadori di Piano Lago e ha seguito un programma ricco e coinvolgente.


Un filmato appositamente realizzato, con la voce fuori campo di Idapaola Cerenzia, che ha introdotto il romanzo con una domanda cardine: Chi è veramente Don Drink, il prete agnostico conquistato dagli Angeli?
Attraverso il filmato, si è messo in luce il percorso di Don Drink: un viaggio dalla sofferenza e dall’alcol alla riscoperta della fede, segnato da ironie, amori repressi, dogmi messi in discussione e una condizione di genere non accettata dalla società e dall’istituzione ecclesiastica. Si è riflettuto sull’omofobia e sull’idea che l’amore, indipendentemente dal genere, debba essere rispettato e celebrato.
Questo approccio, pur restando ancorato all’importanza della Scrittura, evidenzia come le interpretazioni possano essere influenzate da pregiudizi, lanciando un messaggio forte di inclusività e comprensione delle diverse forme di amore.


• Relazione introduttiva: Eugenio Maria Gallo, docente e poeta, ha illustrato le tematiche principali del romanzo, tracciando il cammino del protagonista: dall’infanzia al seminario, dalle scoperte giovanili alla vita sacerdotale, fino alla crisi esistenziale e alla rinascita spirituale.
• Sono seguiti i saluti istituzionali :
• Alfredo Monemurro, vicesindaco di Mangone.
• Alba Carbone, presidente A.I.Par.C.
• Loredana Candelise, presidente Fudapa Valle del Savuto.
• Saverio Marrello, presidente Rotary Club Rogliano del Savuto.
• Idapaola Cerenzia, Gruppo Sviluppo Savuto.
• Franco Adamo, rappresentante ANPI Cosentino “D. Bendicenti”.
L’autore Francesco Garofalo ha risposto alle domande di Miriam Coccari, arricchendo il dibattito con letture di brani significativi del romanzo. Il  cantautore Roberto Bozzo ha eseguito brani tratti dal suo ultimo album “Gente che sa vivere”, un motto che ha fatto da filo conduttore alla serata, sottolineando il valore delle esperienze condivise e delle riflessioni emerse.
I lavori sono stati coordinati da Antonio Simarco  che ha guidato con arte  gli interventi, mantenendo viva l’attenzione del pubblico.
La presentazione del libro ha rappresentato non solo un momento culturale, ma anche un’occasione per affrontare temi di grande rilevanza socio-culturale e psicologica, stimolando il dialogo su fede, amore e accettazione.
La cerimonia, in linea con l’assioma contenuto nel testo, non poteva che concludersi con un brindisi simbolico, accompagnato da un calice colmo del “dì-vino” prodotto dalle rinomate Cantine Spadafora. Alla presenza dell’imprenditore Mimmo Spadafora, molto apprezzato dai presenti per l’eccellenza della sua “creatura”, si è celebrato non solo il gusto di un prodotto di alta qualità, ma anche il significato profondo che esso racchiude.
Per Don Drink, infatti, quel calice rappresenta la sintesi del primo miracolo: l’uva che si trasforma in vino, il Sangue di Cristo, moltiplicato e usato nella Santa Messa come simbolo Divino. Un momento di riflessione e convivialità che ha suggellato l’evento, unendo il profano e il sacro in un’esperienza condivisa e partecipata.