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venerdì 17 gennaio 2025 si celebra la Giornata dei dialetti e delle lingue locali

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Un omaggio alla diversità linguistica e culturale che unisce le comunità e preserva le radici identitarie del nostro Paese

Oggi, 17 gennaio, celebriamo insieme la Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali, istituita nel 2013 dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (UNPLI), giunta quest’anno alla tredicesima edizione.

Dialetti: anima e voce dei territori

Prima dell’Unità d’Italia, il panorama linguistico era frammentato in una miriade di dialetti e lingue locali, ciascuno con le proprie varianti di suoni, tonalità e inflessioni. Ogni comunità, grande o piccola, si riconosceva in una lingua che rappresentava non solo uno strumento di comunicazione, ma anche un elemento distintivo di appartenenza. Queste lingue, frutto di secoli di stratificazioni culturali, erano la colonna sonora della quotidianità e il veicolo principale per tramandare valori, tradizioni e conoscenze locali.

L’avvento dell’italiano come lingua nazionale ha certamente favorito l’unità e la comunicazione tra diverse aree del Paese, ma ha portato con sé il rischio di marginalizzare i dialetti, riducendoli spesso a una dimensione informale o domestica. Tuttavia, i dialetti rimangono fondamentali, perché raccontano una storia che non può essere espressa pienamente nella lingua ufficiale. Sono una finestra sul passato, un patrimonio culturale e immateriale che, se custodito e valorizzato, può continuare a raccontare le nostre radici.

Un valore identitario da preservare

I dialetti e le lingue locali rappresentano il volto più autentico delle piccole comunità italiane. Custodirli gelosamente e promuoverne la conoscenza all’interno delle scuole e nei luoghi di socialità è indispensabile per mantenere vive le nostre radici e trasmetterle alle future generazioni. Ogni espressione dialettale veicola pezzi di storia, tradizioni e culture che contribuiscono a definire l’identità stessa del Paese.

Una ricorrenza per guardare avanti

In un mondo sempre più globalizzato, dove spesso prevale una standardizzazione culturale, è fondamentale riaffermare il valore delle diversità linguistiche. La Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali non è solo un’occasione per celebrare il passato, ma anche per riflettere sul futuro. Come possiamo garantire che questi patrimoni linguistici sopravvivano?

Il primo passo è riconoscerne l’importanza, non solo a livello istituzionale, ma anche nella vita di tutti i giorni, integrandoli nell’educazione e promuovendoli come risorsa culturale viva. Conservare e valorizzare i dialetti non significa guardare indietro con nostalgia, ma coltivare una parte vitale della nostra identità per costruire un futuro più ricco e consapevole. Anche a questo scopo tende il nostro Premio Letterario Nazionale.

Guardia Piemontese: un presidio occitano nella memoria delle lingue locali
Tra resistenza culturale e tragedia storica, il borgo celebra il suo legame secolare con l’occitano in occasione della Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali.

Nella nostra provincia di Cosenza, arroccato sulle pendici della Catena Costiera, sorge Guardia Piemontese (La Gàrdia), un paese unico nel panorama linguistico italiano. Da oltre sei secoli, i suoi abitanti custodiscono e tramandano l’uso della lingua occitana, un retaggio che affonda le radici nelle vicende di una comunità perseguitata e dispersa ma mai dimentica della propria identità.

La storia di Guardia Piemontese è ricca e variegata. Gli antenati degli abitanti odierni provenivano dalla Val Pellice, un’area alpina del Piemonte, cuore della comunità valdese. A partire dal XIV secolo, gruppi di valdesi migrarono verso il Sud Italia, trovando rifugio nelle terre calabresi e stabilendosi nei villaggi di Guardia, San Sisto e altre località vicine.

Un esempio di resistenza culturale nella Giornata del Dialetto
La Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali, celebra proprio esempi come quello di Guardia Piemontese. In un mondo sempre più globalizzato, dove le lingue minori rischiano di scomparire, iniziative di questo genere sottolineano quanto sia essenziale preservare i dialetti e le lingue locali come espressioni vive della storia e della cultura di un territorio. Guardia Piemontese, con il suo occitano, ci ricorda che ogni lingua locale porta con sé un racconto unico, fatto di tragedie, migrazioni e speranze. Questo piccolo paese calabrese non è solo un simbolo di resistenza linguistica, ma anche un monito per le future generazioni: custodire le proprie radici è il primo passo per costruire una società culturalmente ricca e consapevole