La comunità viene prima dell’istituzione locale: essa è un insieme di persone, valori, costumi, arte e bellezze che non si perdono con una fusione tra comuni. Al contrario, la fusione permette di rafforzare questi legami, unendo le risorse e costruendo una realtà più avanzata e sostenibile.I piccoli comuni del Savuto e la frammentazione amministrativa In Italia ci sono circa 7.900 comuni, un numero che, nonostante una riduzione di 200 unità nell’ultimo decennio, resta per molti elevato e non consente di armonizzare le risorse che ogi anno si riducono per motivi a tutti noti. Molti piccoli comuni, come quelli del Savuto, non riescono a garantire servizi adeguati e affrontano difficoltà amministrative quotidiane, come rilevato dalla stampa e dalle dichiarazioni rese dagli amministrstori in ogni occasione in cui si parla di finanza locale. Inoltre, la distanza tra i centri abitati è spesso minima: oltre 1,3 milioni di italiani vivono in micro-comuni a meno di 2,5 km l’uno dall’altro. Questo rende urgente superare il municipalismo frammentato, inefficace per rispondere ai bisogni di comunità moderne.
La vicinanza territoriale nel Savuto
Secondo i dati ISTAT, in Italia esistono 522 coppie di comuni con una distanza inferiore a 2,5 km. Nel Savuto e non solo, la prossimità tra centri come Rogliano, Santo Stefano di Rogliano, Marzi, Mangone, Belsito, Cellara, Figline ecc. è ancora più evidente, creando una rete naturale di relazioni territoriali. La Calabria, con 21 coppie di comuni ravvicinati, offre molteplici opportunità di collaborazione. In queste aree, caratterizzate da spopolamento e risorse limitate, la fusione andrebbe ad ottimizzare risorse e migliorare la qualità della vita.
La sfida dei comuni piccoli e la visione per il futuro
I comuni del Savuto presentano una bassa densità abitativa, con molti centri che contano meno di 1.000 abitanti. Questa realtà evidenzia la necessità di unire risorse e competenze per rispondere meglio alle esigenze delle persone. La vicinanza geografica facilita l’integrazione amministrativa, eliminando la necessità di grandi interventi infrastrutturali. La fusione non è solo, quindi, una questione di riduzione dei costi, ma un’opportunità per migliorare servizi essenziali come sanità, educazione e assistenza sociale. Inoltre, rafforza i legami culturali ed economici tra le comunità, offrendo una risposta concreta allo spopolamento. Per il territorio del Savuto, unire le forze significa costruire un futuro più sostenibile, solidale e inclusivo.