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S.Stefano di Rogliano, la minoranza: zona rossa “valsa a non espandere il contagio”. Da giorno 13 aprile si valuti di non reiterare l’ordinanza

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La minoranza consiliare del Comune di S. Stefano di Rogliano interviene sulla Zona Rossa e chiede che da giorno 13  si valuti di ritornare alla zona protetta al pari del resto della Nazione.

La zona rossa- scrivono i consiglieri di minoranza “ Comune in Comune”,  l’abbiamo subito invocata  per l’interesse del singolo e della collettività; l’abbiamo sostenuta con forza contro la volontà di molti, assumendoci  come di consueto le nostre responsabilità sapendo di andare incontro all’impopolarità e anche a qualche improperio; abbiamo subito anche insulti sapendo che non sempre la civiltà  circola sul social e all’esterno di essi.  Eravamo convinti e ancora, alla luce dei risultati, siamo ancora- continua il documento dei consiglieri di minoranza-  più persuasi che la scelta di  sollecitare gli organi competenti a blindare il nostro Comune andava  effettuata subito senza perdere un minuto di tempo.

Di fronte alla stasi registrata dall’amministrazione comunale, abbiamo aspettato che  il provvedimento  venisse assunto dalla regione Calabria, nella  persona del suo rappresentante istituzionale.  Così è stato e grazie alla Presidente Jole Santelli si è ottenuto il provvedimento con il quale il territorio veniva dichiarato zona Rossa al fine di contenere e contrastare la diffusione del Covid-19 con maggiore determinatezza e consapevolezza. L’obiettivo di  circoscrivere l’infezione è stato raggiunto, grazie soprattutto all’intera comunità che ha saputo  rispettare le norme  restrittive e le indicazioni pervenute dal mondo scientifico in generale.

Le rinunce ed i sacrifici sono valsi a non espandere,  a non allargare la sfera dei contagi nell’ambito della comunità locale anche se dalle informazioni attinte attraverso la stampa  locale, a causa del Covid-19 sono stati chiusi momentaneamente  al pubblico un punto vendita di Vallegiannò e i locali dell’Anas.

Giorno 13 è il termine ultimo che dovrebbe chiudere questa triste fase per la comunità,  ritornando ad essere comunque una zona protetta al pari  dell’intera Nazione, rispettando quelle regole comportamentali dettate dall’inizio della pandemia .Non abbassare la guardia, – è l’appello che rivolge il gruppo ” Comune in Comune alla comunità- non mollare la presa di fronte al nemico che comunque vive e circola  nel   territorio  Savuto che, come dimostrano i  bollettini, manifesta, a fronte di diverse guarigioni,  casi positivi in crescita, con ricoveri ospedalieri e  sofferenze varie.

I consiglieri comunali Ida paola ceranzia, Simona Mancuso e Franco Garofalo ricordano come all’inizio abbiano richiesto “che si facessero i tamponi a tutti i cittadini, che si fornissero a tutta la comunità le mascherine  protettive…..Oggi  avanziamo formale richiesta affinchè  vengano effettuati  screening sulla popolazione avvalendosi di test sierologico , ricorrendo a ditte che posseggono già il marchio di garanzia “CE”,  non necessari di sperimentazione  ma solo di validazione”.

Mettere a sistema tutte le tecniche e le conoscenze a disposizione, significa operare per il bene del singolo e della comunità.

Di fronte a questi dati, a questi risultati ed a queste richieste avanzate nel rispetto della comunità intera, come gruppo di minoranza “Comune in Comune” crediamo si possa evitare di reiterare l’ordinanza,  sancendo la fine della zona rossa, delle misure eccessivamente restrittive, senza comunque  abbassare la guardia. La minoranza consiliare- infine-  auspica che vengano adottate misure  per un’effettiva ripresa socio-economica, fornemdo aiuti concreti a chi ha perso il lavoro e alle picole imprese che operano sul territorio e che  a causa  del blocco delle attività   versano in condizioni di difficoltà  economiche.